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I divi del cinema si danno al microfono

Asia Argento al Festival del Cinema di Roma

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Chi l'ha detto che l'eroe di «Balla coi lupi» debba restare ancorato alle vecchie abitudini artistiche? Kevin Costner non sembra affatto intenzionato ad accontentarsi della celebrità conquistata su celluloide e punta dritto alle sette note. O meglio ai suoi Kevin Costner and Modern West, la band che lo accompagnerà sui palchi di mezzo mondo. In Italia Kevin Costner imbraccerà la chitarra acustica il 31 marzo al Teatro Smeraldo di Milano. E se Costner non è nuovo a questo genere di performance, non si può certo dire che non sia in buona compagnia. Prima di lui, Hollywood ha «donato» alla musica alcuni tra i suoi pezzi più pregiati. Il pensiero va dritto a Juliette Lewis, la giovane protagonista di «Cape Fear» di Martin Scorsese, «Assassini Nati» di Oliver Stone e «Strange Days» di Kathryn Bigelow. Proprio in questo film, la Lewis interpretava una cantante rock. Coincidenza o no, da quel momento decise di tentare con successo la strada delle sette note. Prima con i Juliette and the Licks, poi con i Juliette and the New Romantiques. Chitarre distorte e aspre vocalità ne fanno una delle interpreti più interessanti. Anche in Italia la strada è segnata. Dopo gli esordi nell'horror paterno, Asia Argento si è cimentata come deejay e ha «rischiato» di partecipare al prossimo festival di Sanremo interpretando un brano di Roberto Kunstler. Molte le analogie con Violante Placido che, davanti al microfono, prende il nome d'arte di Viola. E che dire di Woody Allen e del suo clarinetto? Da molti anni i due sono protagonisti di frequenti concerti al Carlyle di New York. Prima di cominciare a suonare, però, il regista-musicista ha perlomeno il buonsenso di confessare al pubblico che se non fosse per i suoi film, suonerebbe davanti a una platea tragicamente vuota. Evviva la modestia.

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