Barbara Tabita.

«Sì.Ormai è abitudine con Leonardo Pieraccioni, è la seconda volta che interpreto la sua ex moglie. Ramona, una moglie che ha abbandonato Gualtiero, cioè Leonardo». Per chi...? «Per un domatore di tigri napoletano, cioè Biagio Izzo. Un ruolo divertente che mi sta regalando tanto. Lavorare con Pieraccioni è davvero un piacere». Attrice, un mestiere o una scelta di vita? «È una scelta di vita ed un mestiere insieme. Una scelta che ho fatto da sempre. Un mestiere che sto facendo con tanto amore e con tanto sacrificio. I ruoli li guadagno giorno dopo giorno, scalino dopo scalino. Non ho mai ricevuto regali. Anche i miei genitori mi dicono "brava" solo se riesco ad esserlo davvero e mai per compiacermi». Siciliana di? «Siciliana nata ad Augusta in provincia di Siracusa. Mio papà Peppuccio e mia mamma Rosa commercianti, ora pensionati. Un fratello Luigi con una grande passione per il teatro. Lo accompagnavo sempre e lì forse ho scoperto anche la mia passione. Luigi è un attore e ho lavorato con lui. Mia sorella Ramona studia all'Accademia d'Arte». Una famiglia di artisti... «Sì. Il mio bisnonno materno era un attore nella compagnia di Pirandello». Da ragazza com'era? «Un po' leader al liceo, praticavo molto sport a livello agonistico come palla a nuoto. Cantavo, disegnavo e cucivo i vestiti per me perché ero un po' abbondante, sfioravo gli ottantacinque chili. Ero bulimica e non lo sapevo». E poi... «E poi ho cominciato a recitare a frequentare la scuola dello Stabile di Catania e ho incontrato Albertazzi, un vero maestro di vita. Mi ha spiegato che l'armonia dei difetti a volte fa la bellezza e così ho cominciato a curare e amare il mio corpo. Sono dimagrita. E forse è stato tutto più facile». Crede nel matrimonio? «Sì. Ho sposato un ingegnere nel 2007, Alessandro. Ci siamo incontrati, ci siamo parlati, ho continuato a lavorare in giro per l'Italia ma poi ho deciso di condividere il viaggio della vita con lui». Vorrebbe lavorare con chi? «Con Pedro Almodovar. Mi piace recitare tutti i ruoli, comici e drammatici. Questo mestiere mi dà davvero tanto».