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Soldi al cinepanettone Piove sul bagnato

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Questala decisione della Commissione Cinema del ministero per i Beni e le Attività culturali che ha suscitato un vespaio di polemiche fin troppo prevedibili. Da parte della Fice (federazione italiana cinema d'essai) come da parte di Citto Maselli dell'Anac (associazione nazionale autori cinematografici) e da tante altre autorevoli personalità del mondo dello spettacolo. Di fatto, oltre alla qualifica di film d'essai, il cinepanettone di Parenti godrebbe dei privilegi della tax credit e la possibilità per il distributore di accedere ad un fondo in relazione agli incassi. Bingo! Il film potrebbe ricevere fino a 2 milioni di euro dai contributi dello Stato. Il cosiddetto decreto Urbani riconosce infatti finanziamenti pari al 7 per cento degli incassi per i lungometraggi che al botteghino abbiano ottenuto da 10.329.138 a 20.700.000 euro. E non si fatica a indovinare che «Natale a Beverly Hills» supererà i 20 milioni, come già successo per i precedenti cinepanettoni. Inoltre, ci sarebbero le agevolazioni fiscali derivanti dal credito d'imposta o tax credit: per i lungometraggi l'agevolazione arriva fino al 15 per cento del budget che, nel caso di «Natale a Beverly Hills», oscilla fra i 10 e i 12 milioni. Aurelio De Laurentiis potrebbe alla fine ottenere fino 3 milioni di euro di credito nei confronti del fisco. Insomma piove sempre sul bagnato. Ma di sicuro le motivazioni della Commissione sono abbastanza pertinenti al genere di pellicola, laddove viene designata come «progetto di carattere spettacolare, con cast di notevole richiamo, un consistente profilo produttivo, una forte strategia distributiva e un discreto reference». Polemiche a parte, il cinepanettone non presenta volgarità (tranne una battuta), ha dei ritmi narrativi ben articolati e convincenti, con un cast di attori bravi come - ad esempio - Christian De sica, Sabrina Ferilli, Massimo Ghini, Alessandro Gassman e Gianmarco Tognazzi. E poi si è voluto premiare anche un genere che da solo, con i suoi incassi, aiuta tutto il cinema italiano. E lo fa per la 26esima volta. Scusate se è poco!

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