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Lorenzo Tozzi A volte ritornano.

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Sonogli strepitosi danzatori-acrobati dell'inconfondibile gruppo Kataklò, capitanato da Giulia Staccioli, in scena sino al 10 gennaio al glorioso Teatro Vittoria di Testaccio. Una compagnia che mescola danza e ginnastica, coreografia e acrobatica per la meraviglia degli occhi di chi la guarda spesso a bocca aperta. Nei venti quadri coreografici di uno spettacolo, come al solito visionario e surreale, dal titolo Play, gli otto atleti rendono omaggio via via alle diverse discipline sportive olimpiche con senso di humour e tanta fantasia. Movimenti da danza di strada si mescolano con abilità funamboliche, magie cinetiche al limite delle possibilità fisiche umane danno corpo a una sorta di variegato caleidoscopio di suoni e di colori sempre cangianti. E non manca neppure una buona dose di ironia quasi a sdrammatizzare lo spasimo della ricerca del record assoluto, della prestazione sportiva superlativa. Un vero e proprio cavallo di battaglia per la compagnia, che ha ormai alle spalle più di un decennio di vita sempre alla ricerca dell'inusuale, dell'improbabile, quando non dell'impossibile. Insomma una sorta di Momix italiani con il corpo ben addestrato dei danzatori al servizio della fantasia del coreografo a creare immagini cangianti e sorprendenti. Nella carrellata visionaria finiscono così, tra amore e scherzo, diremmo «un po' per celia e un po' per non morir», tutti gli sport più popolari dal rugby e dalla boxe al tennis, dal nuoto sincronizzato e dalla corsa al bob invernale, dal ciclismo agli sci ed inevitabilmente al calcio, lo sport nazionale. Nato per le Olimpiadi della cultura di Pechino 2008, su commissione del Comitato olimpico cinese, Play in Italia ha debuttato solo nello scorso ottobre a Bologna, registrando sia all'estero che in Italia unanimi consensi. Uno spettacolo di qualità ma leggero, adeguato alle festività in corso.

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