Il cartoon di Natale bacchetta gli ingordi
ARTHURE LA VENDETTA DI MALTAZARD, di Luc Besson, con Freddie Highmore, Mia Farrow, Ronald Crawford, Francia, 2009. Luc Besson, nel cinema francese, è venuto acquistando con gli anni una fama di assoluto prestigio. Basterebbero, a confermarlo, film quali «Nikita», «Giovanna d'Arco», «Il quinto elemento». Da qualche tempo, però, ha avuto un grandissimo successo anche come autore di libri per ragazzi grazie a una saga, «Arthur e il popolo dei Minimei» che, in quattro volumi, ha battuto vari primati editoriali. Da uno di quei libri, tre anni fa, ha ricavato un film, metà dal vivo metà di animazione, pronto anche quello a ottenere consensi e applausi. Adesso, da un altro suo libro, ha tratto il film di oggi che intende essere il seguito del primo mentre già, da Parigi, se ne annuncia un terzo che, l'anno prossimo, dovrebbe concludere la saga. In questo ci sono molti personaggi e molte situazioni dell'altro film. Intanto, dal vivo, il giovane Arthur che, protetto da un nonno dedito alle fantasticherie ma anche al rispetto della natura, ha trovato modo di immedesimarsi nel variopinto mondo degli insetti dove un cattivo, Maltazard, una sorta di orrida cavalletta, ce l'ha con lui da tempo e adesso continua a tramargli alle spalle. Questo mondo, come se visto al microscopio, è popolato da creature in miniatura (anche Arthur, quando vi si immerge, diventa minuscolo) ciascuno con i propri problemi e i propri sentimenti. Tra queste il Re di quel regno minimo e una bella principessina, Selenia, innamorata di Arthur. Ma per sapere come entrambi, e gli altri «buoni», prevarranno sui «cattivi» bisognerà aspettare il terzo film... Conquistano di più le pagine ricreate dall'animazione: il mondo dei Minimei spesso terrificante (con mostri e apparizioni orripilanti, anche se, nella realtà, sono vespe o grilli), le gesta di Arthur miniaturizzato cui il digitale, la terza dimensione e un arcobaleno di colori fantasiosi danno la possibilità di vivere avventure spesso mozzafiato. Con effetti di forte impatto spettacolare. Il mondo dal vivo è meno coinvolgente, ma il ragazzino che dà il volto ad Arthur, Freddie Highmore, ha una faccetta giusta, e poi sua nonna è addirittura Mia Farrow. Cosa chiedere di più?