Se sbagliamo noi parlamentari ci punisce l'elettore
Maci sono persone che insultano senza contraddittorio e nessuno può dire loro nulla!»: è un fiume in piena Alessandra Mussolini commentando i dati della ricerca di «Comunicazione Perbene» sulle liti televisive. Lei ha il suo caratterino (non lo nega e non lo nasconde), ma spiega di essere così, «al naturale» e di non fingere mai, ma altri... Signora Mussolini, le risse in tv, come ascolti, pagano? «Ma non so se pagano o no. Le liti in tv rispecchiano quello che uno è. Se uno alza la voce perché lo sente è un conto. Io sono così. Se uno lo fa per finta è brutto. Comunque se la prendono tanto con noi politici... se sbagliamo l'elettore ci colpisce: può non votarci». E altri invece? «Altri parlano, nessuno li contraddice e poi li pagano pure.» Facciamo i nomi? «Certo, ci mancherebbe: parlo di Francesca Reggiani che ieri a "Domenica In" alle 17,30 ha fatto un vero comizio contro il governo, una satira che, almeno a me personalmente, non mi ha fatto ridere. Se l'è presa con Calderoli, che certo non era lì e non poteva difendersi. Ma questa storia non finisce qui, parlerò con Paolo Romani di questo comizio. Si tratta di una persona pagata dalla Rai che fa un comizio contro il governo. E non fa ridere. Non va». Senza contraddittorio? «Assolutamente no, in compenso c'era quel balassone di Pippo Baudo che stava lì, rideva, anche se la Reggiani ha fatto un paio di battute sui capelli e le calvizie... e alla fine le ha portato pure una rosa. Per una scenetta piena di parolacce. Mi sono domandata: ma lo può fare? Lo può fare l'ha fatto». E il politico invece? «Per il politico c'è un bilanciamento, l'elettore può punirti. Se vuole. Per quello che riguarda le mie reazioni io non recito. Sono così. Poi c'è chi mi risponde. Un comico che insulta è una cosa passiva. E in più non fa ridere. Non finisce qui». A. A.