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Povia: "La mia canzone su Eluana fa già paura"

Povia a Sanremo

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La scaramanzia non è mai troppa. Soprattutto quando in palio c'è un posto al sole sul palco dell'Ariston di Sanremo. Per questo Giuseppe Povia incrocia le dita in attesa del verdetto finale sui nomi dei finalisti al prossimo festival della canzone italiana. Nel frattempo, tra conferme e smentite, sfuma l'ipotesi Ezio Greggio, in un primo momento dato quasi per certo. Giuseppe Povia, cosa ci può dire della canzone su Eluana Englaro? «È un brano molto emozionante. Ma succede sempre quando vado a Sanremo». Quindi accadrà anche quest'anno? «Non lo so. Anzi posso dire che sono piuttosto demoralizzato». Perché? «Ho presentato il brano ma finora non ho avuto alcun riscontro. Neppure con un messaggio sul cellulare. Invece so di colleghi che hanno già ricevuto qualche segnale». Secondo lei perché questo silenzio? «Si sa che a Sanremo è così. Si aspetta fino all'ultimo minuto. È un'attesa snervante. Non so perché c'è tanta paura attorno al mio brano. O forse sì. Davanti a me è tutto chiaro». Uno senza peli sulla lingua come lei, si considera di destra o di sinistra? «Nè di destra nè di sinistra. Ho imparato che ognuno tira acqua al proprio mulino. Se canto di un gay che torna etero dicono che sono di destra. Se magari scrivo un pezzo contro la Gelmini diranno che sono di sinistra». Ha in mente di scrivere una canzone contro la Gelmini? «No, era tanto per dire. Ma se fossi il capo dell'Italia starei attento un po' a tutto. Siamo il Paese che si sta vendendo la Fontana di Trevi e il Colosseo. Se uno straniero viene qui per studiare deve essere nostro ospite ma se è un turista deve pagare tutto». Stasera sarà in concerto alla Stazione Birra, vicino Roma. Ci saranno sorprese? «Sarà un concerto tirato con chitarre elettriche. Scenderò anche tra il pubblico a farmi un caffè. Ci divertiremo».  

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