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"Vorrei Pippo ai miei 40 anni"

Katia Ricciarelli

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Cecilia Gasdia, Michael Bolton, Massimo Ranieri, Ron, Fausto Leali, Albano, sono alcuni degli ospiti che questa sera dal teatro La Fenice di Venezia festeggeranno i 40 anni di carriera di Katia Ricciarelli. L'evento, dal titolo «Katia, 40 anni di musica» condotto da Cristina Parodi, con la partecipazione di Dario Ballantini, va in onda su Canale 5 in prime time. Se la sente di tracciare un bilancio? «Sono soddisfatta della professionalità che ha caratterizzato la mia carriera in tutti questi anni. Con un pizzico di presunzione confesso che temo il confronto solo con me stessa. Ecco perché cerco di non ripetermi mai». Domani anche Pippo Baudo, suo ex consorte festeggia, su Raiuno, 50 anni di carriera. «Sono due strade professionali del tutto differenti. Mi dispiace che non sia stato possibile festeggiarle insieme. Non ci ha pensato nessuno forse perché noi siamo oramai separati a tutti gli effetti ed in tutti i sensi».  Le pesa non aver avuto figli? «Inizialmente ne ero rammaricata, ma adesso è tutto superato. La mia eredità professionale la lascio ai miei allievi». Ha ancora un sogno da realizzare? «Non voglio essere spavalda, ma sarei ingrata con il destino, se così fosse. Ho avuto tanto. Certo, ho ancora moltissimi progetti e mi piace ripropormi sempre in ruoli differenti. L'ho dimostrato dal reality "La fattoria", al cinema e alla tv. Sono esperienze che non capitano a tutti ed io le afferro, fin quando me le offrono». Qualche anno fa doveva candidarsi alle elezioni comunali di Rodi Garganico per il centro sinistra. Lo rifarebbe? «Fu solo per dare una mano ai giovani del posto. Non mi interessa la politica». Crede che la tv faccia abbastanza per lanciare nuovi talenti nella lirica? «La tv ha ancora un approccio timido nei riguardi della lirica. Bisogna avere il coraggio di rischiare e creare nuovi personaggi che sappiano cantare, ballare e recitare». Che ne direbbe di un X Factor dedicato alla lirica? «Lo farei subito e volentieri. Ho guardato il programma di Raidue e mi sembra una versione di Amici gestita in maniera differente. Ognuno dei due programmi ha costruito dei personaggi e scoperto giovani talenti. Intanto ho sentito che Maria De Filippi vuole dedicare uno spazio anche alla lirica all'interno di "Amici". Lo spero davvero. Io cerco da anni di farla amare ai giovani». Cosa ricorda del suo debutto a Modena nella Boheme? «Ricordo una giovanetta di 23 anni che si sentiva già la Callas. Ho avuto subito la certezza che sarei diventata una soprano di successo. Perciò, all'uscita del teatro, dopo l'esibizione, mi presentai con un beauty case in finta pelle, una pelliccia e soprattutto un atteggiamento da diva. Ho una foto che conservo ancora. Mi piacque tanto che continuai ad assumere pose da star nelle foto». Cosa le piace maggiormente di se stessa? «L'essere capace di emozionarmi e sentirmi sempre come agli inizi. Poi la forza d'animo che cerco di trasmettere ai miei allievi. Io sapevo che il mio destino era diventare Katia Ricciarelli».

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