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In aiuto dell'italiano, sempre più ko

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Daun'indagine dell'Unla (Unione nazionale per la lotta contro l'analfabetismo) si scopre che molti studenti universitari ignorano le doppie, pensano che "massaia" sia "un ammasso di qualcosa" e non sono in grado di fare un riassunto scritto. Come se non bastasse gli stessi docenti (universitari) faticano a scrivere in italiano. Risulta da un'inchiesta-bomba della rivista "Lingua italiana d'oggi". In compenso alcune università offrono corsi in lingua inglese esentasse. Nelle aziende, piccole e medie, le denominazioni dell'organico sono in inglese e i dirigenti parlano "itangliano". Dove non si sa l'inglese, lo si inventa, come nella pubblicità. Gli stessi organi dello Stato non fanno eccezione. Intanto alcune regioni hanno proclamato l'autarchia linguistica con la conseguenza che nel febbraio 2008 è nato un contenzioso tra il Friuli e lo Stato italiano, che ha impugnato la legge regionale sulla "lingua friulana". Fatto ancora più grave: mentre viene ufficializzato l'uso di alcuni dialetti, l'italiano resta ancora una lingua "ufficiosa", non nominata neppure nella Costituzione. Nessuna meraviglia quindi che l'italiano sia stato escluso dalle cosiddette lingue di lavoro della Ue. D'ora in avanti tutti i documenti ufficiali verranno redatti solo in inglese, francese e tedesco: ciò che ribadisce ed amplifica l'egemonia di quelle nazioni nella Ue. In conclusione, negli ultimi decenni l'italiano ha subito un consistente arretramento, sia sul piano nazionale che su quello internazionale. Per rilanciarlo occorre una politica linguistica adeguata, sostenuta dalla parte culturale del Paese e basata sul lavoro dei "tecnici", ossia dei competenti in materia. Di qui la necessità di istituire un organismo di tutela quale il Consiglio Superiore della Lingua Italiana, già proposto nel 2001 con uno specifico progetto di legge, che non giunse in porto anche a causa di ostilità preconcette alimentate dalla cultura dominante. Ora un nuovo ddl, opportunamente riveduto e aggiornato, viene presentato alla Camera dei Deputati, promotrice l'on.le Paola Frassinetti, Vice-presidente della Commissione Cultura. Il costituendo Consiglio Superiore della Lingua Italiana ha un compito arduo: quello di garantire presenza e qualità della nostra lingua in tutti i settori della società civile, nella consapevolezza che si tratta di un bene culturale non meno importante di quel patrimonio artistico di cui andiamo orgogliosi.

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