"Sotto l'albero adoro profumi e peluche"
«Un progetto che ho da un po' di tempo nel cuore e che chiedo di realizzare alla mia casa discografica: un cd sul Natale dedicato alla famiglia», così esordisce Cristina D'Avena, nel presentare il suo album intitolato «Magia di Natale», in tutti i negozi di dischi. Classe: 1964. Segni «particolari»: adora il Natale, profumi e peluche. Libro preferito: «Lettera a un bambino mai nato» di Oriana Fallaci. È Cristina D'Avena, interprete di sigle di cartoni animati. L'intento del cd, è quello di «condividere con i miei fan i brani natalizi, per una come me che ama tantissimo i classici come "Bianco Natale" e "Santa Notte": per rendere omaggio a una festa bellissima per tutta la famiglia e che sprigiona un calore speciale». L'uscita del disco non è stata poi delle più facili. Si trattava di trovare il momento giusto e lo spirito adatto per pubblicare le tracce, adeguandole a un pubblico di grandi e bambini. I primi se la ricordano per l'interpretazione di «Kiss me Licia» oppure di «Occhi di gatto» o de «I Puffi»; i secondi per aver intonato brani di cartoni animati tutt'ora in commercio, come «Angel friends» (per le femminucce) e «Blu dragon», (per i maschietti). Il tutto per intrattenere un pubblico - in miniatura - che si piazza davanti al televisione nel pomeriggio di Italia 1. Il cuore di Cristina D'Avena, però, rimane appeso a «Kiss me Licia»: «I bambini - racconta - quando entro nei ristoranti mi chiamano di tanto in tanto Licia e io mi giro, perché non ho mai dimenticato quel personaggio che prima era cartone animato e poi diventò telefilm». Lei non ha figli ma per recuperare, dice, c'è tempo: per una come lei che lavora dall'età di 15 non è stato molto facile coniugare la vita privata con quella lavorativa, sempre più frenetica. E nel parlare del disco si racconta: «Sotto Natale vorrei ritrovare tanta serenità e tranquillità mentre sotto l'albero mi piacerebbe trovare tanti profumi anche se, devo ammetterlo, ne ricevo sempre in grande quantità». È famosa e, quando la fermano per strada, cosa le dicono? «Tra me e i bambini c'è un rapporto meraviglioso. Loro sanno riconoscere il Peter Pan che c'è in me: mi chiedono di giocare, di raccontare storie. E infine mi fanno i complimenti per come sono vestita bene - ha continuato - Poi mi chiamano principessa».