Anni Sessanta, è revival-mania
Gallina vecchia fa buon brodo. Soprattutto quando si tratta di musica e hit sempreverdi. Dalle cover band, alle reunion, dal ritorno sul palco di solisti del passato ai festival dedicati agli anni Sessanta. Questa volta è il caso di Teddy Reno, che si esibirà stasera al Brancaccio di via Merulana. I suoi esordi nel mondo della canzone risalgono alla seconda metà degli anni '40 quando, dopo essersi esibito per le truppe angloamericane in Europa (alla Rai di Milano), partecipò a diverse trasmissioni condotte tra gli altri da Nunzio Filogamo. E così oggi quasi a celebrare questi oltre 60 anni di carriera Teddy Reno sarà protagonista di uno spettacolo dal titolo «My Way». Dallo swing alle più classiche ballad, Teddy Reno non mancherà di proporre i grandi successi che lo hanno reso famoso in Italia e all'estero. E così il cantante triestino avrà modo di proporre dal vivo al pubblico del Brancaccio brani celeberrimi come «Malafemmina», «Accarezzame», «Addormentarmi così» e «Piccolissima serenata». Ma nella scaletta non mancheranno intense interpretazioni di grandi classici internazionali di nomi come Sinatra, Becaud o Kern. Tutti i brani saranno proposti dall'artista accompagnato da un'orchestra di 25 elementi. La regia è firmata dalla moglie e collega musicista Rita Pavone, mentre le musiche sono dirette e arrangiate da Sylvia Pagni. Un sorta di lungo one man show musicale dunque dedicato alla carriera straordinaria di questo artista che negli anni è stato anche un valido talent scout. Basti ricordare che nel 1961 oltre a fondare una nuova etichetta, la Galleria del Corso, con la quale lanciò, tra gli altri, Bruno Lauzi, inventò il Festival degli Sconosciuti di Ariccia con l'obiettivo di scoprire e lanciare nuovi talenti; la prima edizione si tenne nel 1962 e fu vinta proprio da quella Rita Pavone che allora non era che una giovanissima cantante di Torino. Diversi furono poi gli artisti «nati» artisticamente al Festival Degli Sconosciuti che si sono poi imposti nel mondo dello spettacolo, basti pensare a nomi come Claudio Baglioni, Enrico Montesano, Dino, Shel Shapiro.