IL MIO AMICO ERIC, di Ken Loach, con Steve Evets, Eric Cantona, Stephanie Bishop, Gran Bretagna, 2009. Ken Loach tra commedia e dramma.
Siamoa Manchester, Eric fa il postino ed è pieno di guai. Da Lily, la sua prima moglie, da cui ha avuto una figlia, Sara, si è distaccato per una sorta di instabilità emotiva. La seconda, Chrissie, l'ha lasciato lei, dandogli in custodia due figli avuti da padri diversi e che Eric, finché erano piccoli, ha allevato con impegno, ma che adesso, cresciuti, non riesce più a tenere a bada, specialmente uno presto coinvolto nella malavita. Per aiutarlo nelle sue crisi, gli altri postini escogitano mille modi, con solidarietà affettuosa, ma Eric il soccorso più consistente lo trova nel manifesto di un grande calciatore del Manchester United, il francese Eric Cantona, oggi a riposo ma pronto a dargli man forte a fianco (nella sua immaginazione) largendogli buoni consigli sul modo di comportarsi con la prima moglie, con i due figliastri, con il nipotino che la figlia gli ha parcheggiato in casa perché molto occupata nei suoi studi. Il finale consolerà tutti all'insegna di quella solidarietà, di cui i colleghi di Eric hanno dato prova fin dall'inizio e che culminerà in una battaglia tragicomica con cui la malavita intenta a minacciare Eric e i suoi verrà sconfitta. Sembra di incontrare di nuovo Frank Capra, ma oggi e con lo stile moderno di Ken Loach. Buoni sentimenti in primo piano, ma anche turbamenti e crisi, con la presenza sempre confortante di quel famoso calciatore (mostrato qua e là anche con il repertorio delle sue imprese più celebri) che dispensa ad ogni svolta perle di saggezza riscritte dallo sceneggiatore Paul Laverty sulla base di suoi detti famosi e inserite poi da Loach in contesti autentici. Come tutta la gente attorno, del resto, i postini amici, i familiari sempre pronti a circondare quel protagonista instabile con le loro presenze spesso contraddittorie, però anche in allegria. Fra i meriti, l'interpretazione, da quella del quasi sconosciuto Steve Evets come Eric, per finire con tutti gli altri, e non solo il vero Cantona, persino nelle parti più di fianco. Ken Loach all'altezza della sua fama.