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Ferro-Pausini, un evento per «Due»

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Duettano, cazzeggiano, si intervistano fra loro. Nessun conduttore: e ci mancherebbe altro che Laura Pausini e Tiziano Ferro non sappiano tenere da soli la scena, vista anche la loro antica amicizia. Così, tra una canzone e l'altra, scopriamo che entrambi ignorano il teorema di Pitagora; che lei, agli esordi della sua carriera amorosa fu lasciata da Marco (proprio quello de "La Solitudine"), «perché non sapevo baciare, ma poi mi sono rifatta ampiamente», o che lui ricorda il recente show allo stadio Olimpico, finito in dvd, come «una irripetibile magia, per me che ho un po' di sangue romano nelle vene». Poi cantano insieme "Vivimi", "Non me lo so spiegare", "Questione di feeling" chiesta in prestito a Mina e Cocciante, la jacksoniana "Heal the world" e altri otto brani a testa. Uno show-evento registrato al Teatro Camploy di Verona: i telespettatori lo vedranno martedì 8 dicembre alle 21.05 su Raidue. Si intitola "Due", prevede tre puntate, e per le altre accoppiate si mira ad altri bei nomi: a gennaio è plausibile una serata Eros Ramazzotti-Pino Daniele, per la terza si è in alto mare. Si parla di Ligabue (possibile) accanto a Vasco (figuriamoci). Al progetto lavora il direttore artistico di Sanremo Gianmarco Mazzi, con la supervisione benedicente di Massimo Liofredi, direttore di Raidue. «Era un'idea che mi girava in testa da un po' - spiega Liofredi a "Il Tempo" - ma la tv è un gioco di squadra, e mi servivano le persone giuste: oltre a Mazzi, gli autori Rubino e Biamonte, e il regista Morbioli, molto caro a Ferro e Pausini». Un rischio, investire sulla musica in un momento in cui la discografia frana? «No, come dimostra il successo della finale di "X Factor", volata oltre il 19 per cento, roba da Santoro. E poi vogliamo allargare la forbice del pubblico della rete, che se vuole essere generalista deve rivolgersi anche ai giovani, altrimenti ci impantaniamo sul 4 per cento di share». A proposito di "X Factor", quali novità nel prossimo anno? «Mi piacerebbe trasformarlo in un piccolo Sanremo», ammette Liofredi. «Il nostro è un programma del quale abbiamo sfrutato solo parte della potenzialità. Non so però quando manderemo in onda la prossima edizione, stiamo studiando solo ora il palinsesto autunnale...». Morgan ha dapprima minacciato il forfait, ora si candida come direttore artistico, ma ha altri due anni di contratto; la Mori apre uno spiraglio per restare. «Alla fine tutti vogliono farlo, "X Factor"». Facchinetti? «Investiamo su di lui perché è simpatico e allegro. Si riconfermerà conducendo a gennaio "Il più grande italiano di tutti i tempi"». A Raiuno riscoprono il fascino antico di "Canzonissima", per Liofredi rispolverare i classici della tv musicale può essere un'idea esportabile anche su Raidue? «Rispondo con un punto interrogativo. Una rete moderna deve fare attenzione a tutti i linguaggi, anche quelli eleganti e sobri di una volta...».

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