La Capitale dei libri liberi
Roma torna a sfidare Torino. Con una fiera di libri al via sabato. È l’alternativa al Lingotto e se ne distingue. Il titolo dice tutto. «Più libri più liberi». Ovvero, riflettori sugli editori indipendenti, sganciati dalle logiche dei grandi gruppi, che vincono troppi premi letterari. Uno di loro è Newton Compton. Che ha idee più che chiare. Sulla kermesse e sul mercato. «Non chiamatela Fiera della media e piccola editoria. Perché io con la mia Newton Compton, o Fazi, non dovremmo partecipare. Chiamatela invece Fiera degli editori indipendenti. Come è Feltrinelli e appunto noi, attestati al primo posto del mercato se non si tiene conto dei gruppi», dice Raffaello Avanzini, 38 anni, che guida insieme al padre Vittorio la casa fondata 40 anni fa, nella storica sede di Ponte Galeria, e da qualche mese trasferita in quella blasonata ai Parioli. Un'irresistibile ascesa la vostra, Avanzini, fatta invenzioni che hanno cambiato il mercato, come i libri a mille lire. Ne feci io la campagna di lancio. Anno '92, Fiera di Torino. I librai ci snobbavano. Ma il successo di pubblico fu tale che dovettero arrendersi ed esporre i nostri volumi. Della "Divina Commedia" a mille lire vendemmo un milione di copie in due settimane. Fummo i primi ad aggredire il mercato. Poi l'idea dei libri in edicola. Siamo arrivati a quota 50 milioni di copie. E gli altri ci vennero diero. I Miti di Mondadori vennero dopo. Ora quale strategia? Il nostro zoccolo duro è il catalogo. Titoli in rotazione in libreria. Con aggiornamenti. Non inseguiamo firme inaccessibili. Invece alleviamo autori nuovi, incappando spesso nel best seller. Alla Fiera di Roma presentiamo Vito Bruschini con "The father - Il padrino dei padrini". L'hanno già comprato Spagna, Olanda, Francia, Serbia. Alessandro Alatri ne farà un film. Ma non sono troppi 200 titoli l'anno? Nel 2009 abbiamo fatto uscire 15 novità in meno. All'estero hanno capito che l'abbuffata di pubblicazioni nuoce a tutti. In Italia no. L'obiettivo di Newton Compton è far leggere i giovani. Per questo puntiamo a grandi tirature con piccoli prezzi. A gennaio usciranno i Grandi Tascabili Economici, prezzo di lancio 3,90 euro. Dodici titoli per cominciare. Di Freud e Roth scadono i diritti. E noi pubblichiamo del primo opere come "Il disagio della civiltà". O, dell'altro, "La cripta dei cappuccini". Il Campidoglio dà sostegno finanziario al Premio Strega. È giusto? E approva l'idea che Veltroni partecipi alla corsa del Ninfeo di Villa Giulia? Ok all'impegno del Comune per il premio letterario romano, che non ha altri sponsor istituzionali. Invece non mi piace la gara dell'ex sindaco. Un politico prestato alla letteratura. Non va. Cosa manca alla fiera romana dell'editoria? La sede. Il Palazzo dei Congressi è troppo piccolo. La Capitale deve pensare in grande. Il MAXXI o l'Auditorium di Piano sarebbero location giuste. Pensiamoci, noi editori.