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Gf, il televoto "castiga" Gabriele

Gabriele Dario Belli esce dalla casa

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E' Gabriele l'eliminato della sesta puntata di Grande Fratello 10. Per una manciata di voti, infatti, il magazziniere romano trapiantato a Milano è risultato essere meno gradito al pubblico rispetto all'altro nominato Mauro, che era entrato con lui nella Casa nel corso della seconda puntata. Una storia familiare a dir poco drammatica e un percorso personale ancor più complesso: Gabriele è infatti "nato in un corpo da donna" ma ha sempre avuto l"identità di un uomo". Prima di varcare la Porta Rossa, il magazziniere ha voluto spiegare ai telespettatori i motivi che lo avevano spinto a partecipare al reality: "voglio rendere pubblica la mia storia perchè è un esempio di quanto si possa raggiungere quello che si vuole con la forza e con il coraggio. Sono un ragazzo che tutto quello che ha ottenuto nella sua vita se l'è dovuto conquistare, a costo di sofferenze e sforzi sono arrivato ad essere cio' che sono. Anche il mio corpo l'ho conquistato a costo di sacrifici. Sono qui per mettermi di nuovo in gioco e vivere il sogno di essere finalmente me stesso". Se al pubblico era, quindi, gia' nota la sua storia, lo stesso non poteva dirsi per i suoi coinquilini, rispetto ai quali Gabriele si è voluto prendere tutto il tempo necessario per affrontare un argomento così delicato. Appena entrato, il 38enne ha iniziato a dispensare delle vere e proprie 'pillole di saggezza' su come prendere con filosofia la vita e su come trarre il meglio di sè dalla bioenergetica, una disciplina che il neogieffino ha subito provveduto ad insegnare agli altri concorrenti. Dopo essersi ambientato ed aver preso confidenza coi suoi compagni d'avventura, Gabriele ha preso coraggio e ha raccontato, non senza emozione, anche a loro i suoi trascorsi: "Sono un uomo murato vivo, intrappolato, in un corpo da donna. 2 anni fa ho deciso di intraprendere questo "atto egoistico" e ho cominciato a costruire millimetro per millimetro il mio corpo, che odiavo. Ora sono a metà del mio percorso, fino a 35 anni io ero una donna, poi è iniziata la fase di transizione. Non sono venuto a fare propaganda, il mio messaggio è: "Parliamone!". La reazione dei ragazzi è stata di stupore ma soprattutto di curiosità, tutti hanno voluto saperne di più. Passato qualche giorno, però, il magazziniere ha iniziato a suscitare qualche malumore a causa dei sui giudizi molto schietti scambiati, forse, per considerazioni arroganti. Tra alti e bassi, chiarimenti e incomprensioni, purtroppo, il magazziniere si è dovuto piegare all'ineluttabile giudizio del pubblico e, tra le lacrime, ha dovuto lasciare la Casa. Ma prima l'ultima sorpresa: per lui la lettera della madre con cui ha un rapporto conflittuale molte forte, e da cui non e' mai riuscito a farsi accettare nel suo voler cambiare sesso.

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