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Conti: il made in Italy funziona anche in tv

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«Imigliori anni», il varietà di Raiuno, ha realizzato ascolti da record. «È un programma tutto fatto in casa, non è un format straniero», dice soddisfatto il conduttore Carlo Conti. Un risultato sottolineato anche da Paolo Bassetti, presidente di Endemol Italia: «Un format tutto italiano, nato tra noi e la Rai». «I migliori anni», l'altra sera, ha totalizzato il 31,87% di share e 7.489.000 spettatori, battendo il suo precedente record e diventando il programma di intrattenimento più visto della Rai in questa stagione. Carlo Conti, qual è il segreto del successo dei «Migliori anni»? «È un programma di ricordi, ma che non si piange addosso. Raccontiamo con divertimento cose che non ci sono più, come i telefoni pubblici con il bottoncino per far cadere il gettone. Tutti si riconoscono in quella cosa ed è bello raccontarlo anche ai giovani che non li hanno mai visti. "I migliori anni" è un successo italiano, come le altre cose alle quali ho lavorato, come "I raccomandati" e "I fuoriclasse". "I migliori anni" lo abbiamo anche esportato, ad esempio in Spagna». Lei ha successo sette sere su sette... «Anche "L'eredità" va molto bene. Mi fa piacere constatare che tra me e Gerry Scotty accaparriamo il 50 per cento dello share, segno che il quiz gode di ottima salute. Certo, io sto un po' sopra a Gerry... Voglio aggiungere poi che il 18 dicembre faremo uno speciale, dedicato ai 50 anni di carriera televisiva di Pippo Baudo». Il digitale terrestre sta cambiando la tv? «La cambierà nel tempo: sarà sempre più difficile fare grandi ascolti. I canali aumentano, gli spettatori scelgono e la fetta per la tv generalista diventa più piccola». Lei ha fatto anche un libro... «No, il libro "Noi che... Gli sms del programma I migliori anni" lo hanno scritto i nostri spettatori, che hanno molta più fantasia di qualunque autore. I proventi andranno all'Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze».

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