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Di nuovo il filone cosiddetto «giovanilistico».

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Seguito,secondo schemi uguali, da «Ho voglia di te», sempre da Moccia, questa volta però con la regia di Luis Prieto. Tornato oggi a quelle stesse cifre facendole emergere da un romanzo di Maria Daniela Raineri che l'ha coadiuvato anche nella sceneggiatura. Sempre giovani, sempre la scuola, con gli esami di maturità in arrivo, e sempre problemi familiari, piccoli e grandi. Con una variante, adesso, che la protagonista diciassettenne, Allegra, incapace di veri rapporti sociali, e anche privati, rimasta orfana di entrambi i genitori per un incidente aereo, riesce a provare, ricambiata, dei caldi sentimenti di amicizia per una adulta, Luisa, che ha potuto avvicinare dopo aver scoperto per caso che era stata l'amatissima amante del suo defunto papà. In mezzo i temi consueti: un amorazzo a scuola per Allegra con gelosie immancabili, delusioni, rappacificazioni, un nuovo amore per Luisa che la farà diventare madre pur lasciandola sola, con l'accento sempre, però, su quel rapporto di amicizia fra la ragazzina e la donna che intende essere il succo vero di tutta la vicenda. Il testo lo segue con eccessivi risvolti di contorno che rischiano di suscitare un certo disordine narrativo, spostando un po' l'attenzione da quello (che era invece lo spunto più originale), ma la regia di Prieto riesce a privilegiarlo con sincerità ed anche, a un certo momento, con calore, favorendone i climi gentili e i sentimenti raccolti. Facilitato in questo anche da ritmi piuttosto agili, in cornici disinvolte e precise, specie se chiamate ad esprimere gli ambienti giovanili. Vi si impone in mezzo Claudia Gerini nel personaggio di Luisa: sciolta con naturalezza, vivace ma nello stesso tempo raccolta. Plausibile, di fronte a lei, Chiara Martegiani come Allegra.

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