«La malattia della famiglia» di Paravidino

Imponendoil talento, confortato ormai da numerosi riconoscimenti, di Fausto Paravidino, autore di questo «La malattia della famiglia M» che sarà in scena al Piccolo Eliseo dal 25 novembre al 13 dicembre. Un testo che egli ha scritto su commissione del Premio Candoni-Arta Terme, tra il 99 e il 2000 nell'arco di diversi mesi, scanditi da lunghi intervalli di tempo. Con il risultato di un andamento molto morbido che, nei frequenti cambi di registro delle diverse scene, denuncia, per sua stessa affermazione, il loro originarsi da momenti diversi. E di una commedia, molto amata, che ha lungamente esitato a mettere in scena. Forse per quel bene astratto che ne percorre il tessuto, una ricerca d'amore troppo universalmente invocata per potersi concretizzare in autenticità di sentimento. Senza tuttavia cessare di prospettarsi come unico rimedio possibile alla solitudine che pervade i diversi componenti di una famiglia allo sbando. Dove c'è un padre affetto da una malattia indefinita, da lui usata come arma per rinunciare all'esercizio della propria autorità. E tre fratelli, un maschio e due femmine, su cui sembra pesare la tristezza e forse la colpa di una insondabile scomparsa materna. E ancora due amici e, soprattutto, un medico in funzione di narratore, che non riesce a mantenersi testimone neutrale di una storia in cui finirà per essere egli stesso risucchiato.