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Musica al Gonfalone

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PaolaPariset È aperta la stagione dell'Oratorio del Gonfalone, la cui perfetta acustica ha ora sedotto Riccardo Muti, che ha promesso al direttore artistico Angelo Persichilli un concerto. Se al momento esso non figura (ma certo il Maestro manterrà la parola), il programma è di tutto rispetto: la qualità ha sempre connotato le stagioni del Gonfalone, pur nell'esiguità dei fondi statali e basti pensare che nel recital del 17 dicembre giungerà il celebrato soprano Carmela Remigio, recente Elettra alla Scala. Si è iniziato nel segno di Händel, con l'Ensemble Aliusmodum diretto da Andrea Riderelli, che nella cantata su Apollo e Dafne ha posto in luce stratagemmi tecnici – il rapido passaggio dal tempo ternario ai quattro quarti, nel duetto finale fra i due – per raggiungere finalità espressive. Il concerto di giovedì 26 vedrà Angelo Persichilli già primo flauto nell'Orchestra di Santa Cecilia, il figlio violoncellista Alfredo e la pianista Annalisa Bellini, alle prese con Haydn, Martinu e Mendelssohn: seguiranno appuntamenti con la presenza dei bravissimi Andrea Oliva ed Emanuele Segre (flautista e chitarrista) il 14 gennaio; il 21, indi l'11 marzo dell'Ars Trio di Roma da tempo impostosi nella capitale, dell'Accademia Ottoboni fondata da Manuel Granatiero in un tutto-Vivaldi il 18 febbraio, e ancora, la chitarra solista di Adalisa Castellaneta nella musica di Villa-Lobos il 25. Per Pasqua suonerà il fine Ensemble InCanto, diretto da Fabio Maestri nello ìStabat Mater” di Boccherini, mentre l'8 aprile il Quartetto Meccorre – primo Premio al concorso «Max Reger» – si darà a Mendelssohn, Beethoven e Ravel. Il 22 aprile Angelo Persichilli eseguirà con altri tre interpreti quattro Quartetti per flauto e archi di Mozart: ma non mancherà una serata sulla musica per il cinema, il 4 febbraio con la favolosa tromba di Mauro Maur, né una il 6 maggio sulla chanson francese, con interprete ancora segreto. E la chiusura sarà affidata all'amatissimo Luis Bacalov, che alla guida dell'Orchestra Tartini suonerà Gardel, Morricone, Vilodo eà se stesso («A ciascuno il suo» e «La seduzione»).

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