Ciao maschio

Prim'ancoradi lui, Aberto Moravia disegna un nevrotico che parla con il suo sesso in «Io e lui». Oggi una giovane scrittice rifà pari pari il verso al regista. «Ciao maschio», scrive Valeria Parrella. E fa specie che il nuovo affondo venga da un'autrice residente a Napoli, voce da un Sud che non tanto tempo fa ancora era intriso di maschilismo. Parrella ha portato il suo testo a teatro, all'ombra del Vesuvio, ed è stato un boom di pubblico. Parla di una donna che a 50 anni si ritrova di fronte, una notte, tutti gli uomini della sua vita. Li insegue, li istiga all'azione, ingaggia con loro una lotta istintiva e razionale. E poiché l'incontro è onirico, virtuale, gli uomini sono simili a fantasmi. Si fa il punto su un'identità sempre più incerta. Che, è cronaca odierna, trova spesso rifugio nel ventre caldo di un trans. Molti libri, negli ultimi mesi, affrontano l'impasse del maschio: «La paura degli uomini» di Paolozzi e Leiss, per esempio. Al cinema i soggetti narrano a frotte l'amore di lui per lui, o tra lui e un trans («La bocca del lupo» che ha vinto ieri il festival di Torino). E nello spot di Freccero per Rai 4, il nuovo canale generalista di Viale Mazzini, un tipo della porta accanto si convince a seguire una coppia di trans. Se non è scelta e rottura, poi, l'uomo si ripiega su se stesso e trova soddisfazione nella cura ossessiva del proprio aspetto. E lei? Agguanta le professioni, la famiglia. Ma resta sempre più insoddisfatta. E sola. Lidia Lombardi