La Sastri e l'amore per Ninetta
Poi,in attesa di darlo alle stampe, l'ha anticipato a teatro in un monologo. Non aveva in mente di cimentarsi in alcuna sfida Lina Sastri eppure l'attrice l'ha superata a pieni voti. Seguendo un flusso di coscienza, il libro è nato come una lunga lettera alla mamma crocifissa dall'Alzheimer: Anna, detta Ninetta. "Tutti, nella casa, le davano il voi, con un rispetto innato che la sua persona si guadagnava". Solo la figlia la chiamava mamma, perché era la figlia, e pure Rosa le dava il tu, perché un poco figlia pure lei si sentiva. "La casa di Ninetta" (Marsilio Editori) è un "tributo alla donna più bella e straordinaria che abbia mai conosciuto", ha detto la Sastri. Parlando di una donna ferita dal padre padrone, marito assassimo, perfino invidioso della piccola e felice complicità che c'era tra Lina e Ninetta. E tutto pare regalare la sensazione che Lina sia ancora lì, accanto al corpo senza vita della mamma, la notte di veglia, a ricordare. In un racconto senza lacrime ma farcito di domande. Dubbi, nodi, come quello che "a un certo punto della tua e della mia vita si è messo fra di noi" e che forse la morte ha sciolto. Rob.Mar.