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Veri i quadri delle televendite, Sgarbi esulta

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«Sono tutte opere autentiche di Mario Schifano, considerate false solo perchè sono brutte. È stata una persecuzione giudiziaria inaudita»: Vittorio Sgarbi è un fiume in piena dopo l'assoluzione di Giorgio e Werter Corbelli del Gruppo Telemarket e Pierpaolo Cimatti, amministratore di Monte Titano Arte, dall'accusa di ricettazione e commercio di opere false a proposito di 390 tele di Schifano. «Si è trattato di una faida - ha tuonato Sgarbi - una vicenda giudiziaria grottesca». Tutto iniziò nel 2002, all'epoca la critica si era divisa, con toni molto accesi, tra chi riteneva i lavori messi in vendita dalla tv autentici e chi no. «Non c'era bisogno di un falsario per fare quelle opere, Schifano ne poteva produrre a decine ogni giorno», spiega Sgarbi riferendosi alle 390 tele in questione, appartenenti alla serie delle immagini televisive che l'artista realizzava partendo da scatti Polaroid, aggiungendovi alcuni interventi pittorici. «Per lavori di questo tipo non ci voleva la mano di Michelangelo e comunque ogni tela, sul retro, è firmata». Di parere diverso è invece lo storico dell'arte Claudio Strinati: «Mi auguro che la sentenza del tribunale di Padova sia basata su elementi il più oggettivi possibili, prove e non indizi».

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