Mussolini, cinico amante
Le sue rivali, nel periodo '37-'38, sono rimaste due: Romilda Ruspi coniugata Mingardi e Alice De Fonseca coniugata Pallottelli. La prima vive addirittura nella stessa residenza di Mussolini, quella villa Torlonia che il principe omonimo gli ha messo a disposizione. La Mingardi e sua sorella sono ospitate nel villino che il principe ha tenuto per sé all'interno del grande parco. «All'Opera. Non mi volevi. C'era lei (la Ruspi). Ho creduto di morire di pena, avevo i morsi nel cuore»: così scrive Claretta il 10 aprile '37. E intima a Benito di lasciare Romilda. Ma lui non ci pensa proprio: "Quando mi telefonavi ti dicevo di lasciarla. Tu: "No", annota Claretta il 21 aprile. Passano i mesi. Claretta consolida il suo ruolo e chiede che la Ruspi traslochi da villa Torlonia. Il 5 novembre '37 i due amanti si vedono al mare, nella tenuta reale di Castelporziano messa a disposizione del dittatore dai Savoia: "Domando di lei (la Ruspi), capisco che è rimasta nella villa. Naturalmente mi addoloro. E lui: "Amore, ti giuro che ho fatto tutto il possibile (per mandarla via), non parliamone più. Perché la metti sempre sul piatto? Io ti amo, non m'importa più nulla di nessuna". Quattro giorni dopo, sempre Mussolini: "Quella signora (la Ruspi) è partita ieri sera con il bambino. Non voglio più sentirne parlare. Non la nominare mai più. È finita, è più lontana dell'Alaska. Dov'è l'Alaska?". Il bimbo in questione è nato nel '28, la Ruspi sostiene che sia figlio di Mussolini. Lui ci crede, e dà alla donna uno stipendio mensile. Soltanto nell'autunno '38 Claretta riesce a farla traslocare (in via Spontini, sempre a spese del duce), ma Mussolini continuerà a vederla di nascosto. Stessa sorte per la bellissima anglofiorentina Alice Pallottelli, amante del duce negli anni '20 e madre di due bimbi che Mussolini considera suoi: "Sì, i suoi figli sono miei. La bimba è la più bella di Roma", urla al telefono Benito a Claretta il 10 dicembre '38, "ieri sono andato dalla Pallottelli dalle due e un quarto alle due e cinquanta, ho veduto i bambini, quando li ho stretti fra le braccia mi sono commosso. Tu vuoi sapere tutto, e io te lo dico. La Pallottelli dice che tutti a Roma sanno di noi, che sono ridicolo perché sono vecchio". In effetti Mussolini nel '38 ha 55 anni, Claretta meno della metà: 26. Lei si dispera: "Attacco la comunicazione. Piango come non ho mai pianto. Tutto crolla. Il suo cinismo è ripugnante. Lo esorto a continuare con questa donna e a lasciare me, che non ama né rispetta. (Gli dico): "(La Pallottelli) è una vecchia vipera che si scaraventa contro la mia presenza per rabbia e invidia". Un'altra presenza femminile che si affaccia in quegli anni e che minaccia la coppia Claretta-Benito è la contessa Giulia Brambilla Carminati. Fascista fervente, la Brambilla inonda Mussolini di lettere nelle quali lo mette in guardia da quelli che lei considera pericoli di ogni tipo. Anche lei ha avuto una relazione col Duce, ma ormai è sulla quarantina, e Mussolini è impientoso con le donne sfiorite nei suoi commenti con Claretta. «Mi meraviglio che una persona come te sia caduto così in basso da poter mettersi insieme a quella donnaccia» dice la Brambilla a Mussolini. E il Duce nella primavera del 1938 legge le lettere di avvertimento della Brambilla Carminati a Claretta provocando fra le due un odio irresistibile. Poi però anche in questo caso Claretta ha la meglio e riesce a far allontanare la Brambilla da Roma. E, come sappiamo, l'amore fra Claretta e Benito continuerà. Fino alla tragica fine del '45.