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Francesco Scianna, Baarìa un successo...

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Sonocontento e soddisfatto insieme. Ora c'è un percorso, gli Oscar. E speriamo di arrivare al traguardo». Attore perché? «Avevo dodici anni e già pensavo di fare questo mestiere. Ero a Palermo. Sono nato proprio a Bagheria ma mi sono poi trasferito con la famiglia a Palermo. Amavo e amo il cinema ed il teatro. Ho guardato da sempre sin da giovanissimo "Tempi moderni", del grande Charlie Chaplin. E lì forse che ho capito, proprio durante quella visione, di voler fare il cinema e il teatro». Che sensazione le dà questo mestiere? «Mi riempie tanto, tutti i miei spazi vuoti diventano pieni. È una sensazione particolarissima». È stato difficile? «Avevo diciott'anni. Andai a Roma per studiare all'Accademia Silvio d'Amico». È innamorato? «Sono un single al momento». I suoi futuri progetti? «Ho girato e uscirà ai primi del 2010 un film proprio per la Rai: "Le cose che restano"». Quale è stato il suo più grande successo? «Forse fare questo mestiere ed essere scelto da bravo Giuseppe Tornatore per Baarìa». Le piace lo sport? «Sì, tanto. Spazio in tante discipline sportive. Il calcio mi ricorda i miei primissimi anni, la mia infanzia quando giocavo con i miei amici della stessa mia età. Amo il tennis, il ciclismo, la pallavolo, il nuoto e il basket. Insomma, lo sport mi piace davvero». E la musica? «Forse è il mio hobby preferito. Mi diletto di tanto in tanto a suonare il pianoforte, la batteria e la chitarra». Che cosa le manca oggi? «Proprio niente. Sono contento di come sono e di quel che faccio. Amo la mia famiglia. Mio padre, mia madre e il resto della compagnia. Il mio lato artistico forse lo devo proprio a mia madre, un personaggio davvero speciale». E da suo padre cosa ha ricevuto? «Forse la determinazione». Le manca la sua terra? «Amo la Sicilia e di tanto in tanto ritorno alle mie radici».

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