Roland Emmerich, il tedesco di Hollywood, ha una vera passione per i disastri.

Adesso,dato che non c'è due senza tre, ha deciso di superare se stesso e si è così rivolto al disastro dei disastri, addirittura la fine del mondo. L'azione parte sempre dagli Stati uniti. Uno studioso si accorge di alcune pericolose rivoluzioni solari da cui presto potrebbero derivare varie catastrofi. Difatti ecco, di seguito, eruzioni, terremoti, maremoti, un po' dappertutto nel mondo. Alla Casa Bianca decidono di non dir tutte le ragioni di quanto sta accadendo, per evitare il panico, ma i più informati cominciano ad architettare dei piani per salvarsi in pochi, a caro prezzo, su certe navi simili ad astronavi in cui, al momento buono, si caricheranno anche coppie di animali, citazione scoperta dell'Arca di Noè. Al centro di tutto - non poteva mancare - c'è la solita famigliola americana che dovrà faticare non poco per riuscire a salvarsi. In mezzo, tutto, portato al diapason (ma il termine è riduttivo) da un profluvio di effetti speciali, visivi e sonori, che grazie anche al digitale disseminano lo schermo di tutto quello che può proporre il genere catastrofico, terre che si squarciano, grattacieli che crollano (anche San Pietro con il Papa, anche l'obelisco di Washington con il bravo Presidente che rifiuta di salvarsi), mentre i vulcani eruttano e i mari, con onde mai viste, sommergono le coste e distruggono le città. Con molte tensioni al momento di vedere il gruppetto (più una certa folla) tentare di salvarsi, facendo persino ricorso al vecchio montaggio alla Griffith contando i pochi metri che separano quelle moderne Arche di Noè dall'impatto addirittura con l'Everest circondato dalle acque... Alla fine direte: «Quanta paura, mi sono proprio divertito». Ed è così, perché lo spettacolone c'è e non vi manca niente di quello che può conquistare ogni platea. Quanto al titolo, sembra che, la data, degli astrologi l'abbiamo ricavata da un calendario dei Maya che si chiudeva proprio con il 2012. Perciò: «crepi l'astrologo!».