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Fiorini sul palco con il decoder

Lando Fiorini

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Televisione, programmi, decoder, telefonini e internet, Facebook compreso. A sdrammatizzarli ci pensa Lando Fiorini e il suo gruppo. È, in poche parole, lo spettacolo in scena al Puff (Trastevere), dove il cabaret e la cucina romana la fanno da padrone. Di sottofondo le battute e gli sketch degli attori comici come Camillo Toscano, Loretta Rossi Stuart, Laura Di Mauro. E naturalmente lui, Lando Fiorini. Per dirla come un romano «Ma 'ndo vai se il decoder non ce l'hai?», che è il titolo della pièce. Lando Fiorini, quale è il messaggio dello spettacolo? «Che se le inventano di tutti i colori per metterci in crisi, con internet e robe varie. Lo spettatore va quindi alla ricerca di una propria vendetta». Ma lei si è munito di decoder? «Purtroppo sì. Ho dovuto. Soprattutto per vedere le partite di calcio, sono un appassionato?». Che squadra? «Inutile dirlo. Quando sono nato avevo il sangue rosso quindi...» La tv è una buona o una cattiva maestra? «Certe volte è anche buona, come nel caso di "Pinocchio". Certe volte è brutta. Fanno a gara a chi litiga e alza di più la voce». Quale è il suo programma tv preferito? «Lo sport». Preferisce i film alle fiction? «Sì, mi piacciono "007", "Rocky", "Rambo", i film con Kevin Costner, "Le parole che non ti ho mai detto" e via dicendo». Al Puff. Quali cavalli di battaglia? «Facendo prove con il pubblico, conosco le richieste. Chiedono, ad esempio, sempre "Il barcarolo". Ma io cerco di variare: diamo lavoro a quaranta persone e di questo ne vado fiero. L'anno passato abbiamo fatto 160 repliche. Ce ne aspettano altrettante».

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