Ruggeri: «La musica guidò una rivoluzione senza armi»
.Lunedì a Roma sarà sul palco di piazza di Spagna con Andrea Mirò e Umberto Broccoli per mettere in scena una sorta di concerto-lettura. Enrico Ruggeri, cos'ha significato per lei la caduta del muro di Berlino? «È stato un evento straordinario. In pochi anni regimi basati sulla violenza e la paura sono crollati grazie a un'ondata che veniva direttamente dalla gente. È stata una rivoluzione pacifica in cui la musica ha avuto un ruolo determinante». Anche la musica leggera? «Soprattutto quella. Ricordo quando suonavo a Mosca negli anni Ottanta. Il pubblico aspettava i concerti rock con ansia perché erano vissuti come eventi liberatori. E i regimi non potevano farci nulla». Com'è cambiato il mondo da allora? «Molti mutamenti sono ancora sotto i nostri occhi. D'altronde ottant'anni non si cancellano in un giorno. Ora il mondo è più vicino ed è impensabile che si possa ripetere un regime dittatoriale. Verrebbe demolito con un concerto rock». A proposito di concerti. Cos'ha preparato per l'esibizione di Roma? «Sarà uno show sperimentale in cui intrecceremo musica e parole. Sul palco ci saremo io, Andrea Mirò e il fine dicitore Umberto Broccoli che delizierà il pubblico con letture».