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Duetto Carlà-Gino Per un flauto in più

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Peril resto, «Le ciel dans ma chambre» - versione francese del classicissimo «Il cielo in una stanza» - presenterà l'inedita coppia Gino Paoli-Carla Bruni. Proprio quel flauto che Giampiero Reverberi, produttore di Paoli, volle ad esporre il tema de «La gatta», altro indimenticabile brano del cantautore. Ma stavolta c'è la «première dame», la quale prende molto sul serio la sua carriera di cantante. Naturalmente non si tratta di un vero duetto, nato dalla passione e magari da una condivisione artistica, piuttosto di un duetto odierno, fra mp3 e telefonate, accordi e contratti. Difficile immaginare che Gino Paoli, a 75 anni suonati, voglia tentare la conquista del mercato francese; forse il suo unico interesse è promozionare l'ennesima raccolta, che questa volta si chiama «Senza fine», che verrà pubblicata il 20 novembre in un cofanetto contenente due cd e un dvd. Certo, ci sarebbero i festeggiamenti per i 50anni di carriera, ma anche quelli sono stati festeggiati altre tre o quattro volte. Consoliamoci con il fatto che rimane comunque una grande canzone, sperando che quel «soffitto viola» di una casa di appuntamenti a cui si ispirò Paoli non agiti troppo gli equilibri del'Eliseo. Del resto la signora Sarkozy quando canta ama il sussurrato e il crinale confidenziale della sua vocalità. È curioso che proprio in questi giorni esca il 45 giri in vinile di Mina, che nel 1960 propose la sua versione storica del brano. Ma non è la prima volta che la canzone viene cantata in altre lingue. La versione inglese di Mina, «This world we love in», fece una timida apparizione nella hit parade americana,raggiungendo il n. 90 l'8 maggio 1961. È opinione diffusa che sia brano che interprete avrebbero potuto ottenere molto di più, ma la ben nota paura di volare di Mina archiviò senza appelli il suo lancio negli Stati Uniti.

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