NEMICO PUBBLICO, di Michael Mann, con Johnny Depp, Christian Bale, Marion Cotillard, Stati Uniti, 2009. Ancora Dillinger.
Wellman,intitolato anche quello «Nemico pubblico», che protagonista James Cagney, è anche adesso un saldo esempio di grande cinema. Un veterano della tempra di Michael Mann oggi vi torna, giovandosi per di più dell'interpretazione di Johnny Depp come protagonista, e ci offre a sua volta un esempio validissimo di cinema tutto sicuri valori, senza una grinza. Niente psicologismi facili, niente sentimentalismi spiccioli, nemmeno quando, nella turbolenta vita di Dillinger, si fa avanti l'amore. L'azione, solo l'azione, dalla prima pagina all'ultima, senza mai pause, concessioni, ripensamenti. Si comincia dalla violentissima evasione da un carcere e si fa avanti così, tra violenze eguali, fino a quella morte di Dillinger ucciso dalla polizia all'uscita di un cinematografo dove, con la sua ragazza, aveva visto un film per lui quasi allusivo, «Due strade», con Clark Gable, Myrna Loy e William Powell. Michael Mann martella i ritmi, privilegiando un montaggio quasi convulso, pur abilmente alternato a momenti sentimentali, dà spazi ampi, grazie alla splendida fotografia del nostro Dante Spinotti, ad immagini dalle tinte fosche, quasi seppia; per ricavarne quello stesso colore d'epoca che, attorno, ottiene con il costume, le scenografie, le automobili; facendo scaturire ogni risvolto della trama - riscritta per lui da Ronan Bennett sulla scorta di un romanzo di Bryan Burrough - da situazioni autenticate da documenti e addirittura da giornali. In cifre in cui si tende via via sempre di più a un iperrealismo che di ogni personaggio fa una persona, di ogni evento, vivo e immediato, fa un fatto di cronaca. Naturalmente tanta ricerca della verità concreta avrebbe difficilmente dato i suoi frutti senza l'interpretazione magistrale di Johnny Depp: mai gridata, mai sopra le righe, con un intimismo e perfino un minimalismo che risolve tutto negli sguardi, se non addirittura nei silenzi. Mentre intorno esplodono solo gli spari dei revolver e dei mitra. Fino all'ossessione.