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Aznavour fa innamorare la Capitale

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Ungiovanotto di 85 anni. Con abito scuro. Che dominava la semplice scenografia montata sul palco dell'Auditorium di Roma. Charles Aznavour si è presentato così ieri sera davanti al pubblico romano, accorso numeroso all'atteso ritorno in Italia dello chansonnier. Aznavour mancava dai palcoscenici italiani da ben 26 anni, da quel lontano 1983 che ha visto per l'ultima volta l'incanto della sua voce nel Bel Paese. «La prima volta che ho cantato in Italia - ha raccontato il cantante sotto i riflettori presentando "Dopo l'amore" - Mi trovavo al teatro Parioli e ho un ricordo bellissimo di quella serata». Poi il ricordo di Mia Martini e tutte d'un fiato le canzoni di una vita. Da «Les Emigrants» che ha aperto il concerto a «Je t'aime», passando per «L'amour c'est comme un jour» e «Désormais». La Sala Santa Cecilia era un salotto caldo e accogliente, cullato dalle melodie di Aznavoice e dei suoi nove orchestrali. Il teatro veniva giù sulle note di «Morir d'amore» e sull'interpretazione magistrale di «T'espero» con tanto di sedia nera da regista. Fino alla comparsa in scena di sua figlia, giovane e biondissima Katia, con cui Aznavour ha duettato in «Je voyage». In un'atmosfera di velluto non potevano mancare i tanti sinceri ammiratori del musicista francese, a cominciare da Renzo Arbore e Mariangela Melato per proseguire con Virna Lisi, le sorelle Fendi e Gianni Borgna. Tutti incollati alle poltrone, con la sola forza di inseguire le mille storie raccontate dall'amico Aznavour. Fino alla stretta finale. Dritta al cuore. Una sequenza da brividi con «Ed io tra di voi», «La Bohéme», «Com'è triste Venezia» e «Emmenez-moi». Sulle ultime note dei bis l'Auditorium si accendeva d'un entusiasmo che batteva anche più forte della pioggia di ieri. Col solo desiderio di non dover più aspettare altri 26 anni.

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