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Porta a Porta, la Rai dice no al super-aumento per Vespa

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Bruno Vespa e Michele Santoro

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Non è passato in Cda Rai il rinnovo del contratto di Bruno Vespa. L'ipotesi portata oggi dal direttore generale Mauro Masi all'attenzione degli amministratori dell'azienda di viale Mazzini non ha avuto il via libera, ovvero è stata rimandata indietro perché il contratto in questione deve in qualche maniera "essere coerente" con la situazione generale dell'azienda e non invece in contraddizione con la necessità di contenere i costi. A sollevare il problema sul rinnovo del contratto al conduttore di "Porta a Porta" è stato peraltro un consigliere della maggioranza, cui è seguito poi l'intervento - per la minoranza - di Nino Rizzo Nervo. Dal canto suo il presidente Paolo Garimberti ha preso atto delle posizioni che venivano espresse, come pure il direttore generale Masi. E alla fine, insieme ad altri temi all'ordine del giorno rimandati ad una nuova riunione (tra l'audizione del direttore di Raidue, Massimo Liofredi), è stato deciso per un riesame complessivo del contratto di Vespa, da sottoporre più in avanti nuovamente all'attenzione del consiglio di amministrazione di viale Mazzini. L'ipotesi di nuovo contratto di durata triennale - che era stata portata in Cda - prevedeva un compenso 'minimo' di 1,6 milioni di euro l'anno, ma poi la misura reale del compenso per il conduttore è data dal meccanismo delle sue presenze in programmi Rai, dal numero degli 'speciali' realizzati, e dal numero delle prime e seconde serate di 'Porta a Porta', il che finisce con il far lievitare il 'minimo garantito'.

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