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"Oggi Sposi", le nozze del terzo millennio

Le protagoniste femminili di

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Il matrimonio italiano nel terzo millennio? Coppie multietniche in salsa Bollywood e Taranta, fidanzatini precari squattrinati, coppie soubrette stile "veline" con figli di papà con i soldi, che si rivelano magnati della finanza dai loschi giri d'affari, e uomini d'antan che cercano la moglie supergiovane. Li mette in scena "Oggi sposi", il film di Luca Licini presentato oggi all'Auditorium fuori concorso, con la carovana di attori del cast, Luca Argentero, Isabella Ragonese, Francesco Montanari, Carolina Crescentini, Moran Atias, Gabriella Pession, Dario Bandiera, Filippo Nigro, e gli sceneggiatori Marco Martani, Fabio Bonifaci, Fausto Brizzi, e il produttore Riccardo Tozzi di Cattleya. Film divertente e brillante, con un super-cast di gran richiamo, ma il regista prende le distanze dal "rischio" cine-panettone e punta alla "Rinascita della commedia": "Lo sforzo è di rendere attuale un genere nostro, che appartiene alla storia del cinema italiano, come la commedia all'italiana, e gli ingredienti per noi sono la sceneggiatura e la recitazione. Sono convinto che una volta si esportava la commedia all'estero, grazie ai nostri autori, e ora inizia un nuovo periodo per questo genere. Il cinepanettone, invece non è facilmente vendibile, è un fenomeno locale". Come ha costruito un cast così imponente: "È stato bello - dice Licini - la sceneggiatura era forte, e avevamo una gran voglia di dare nuova forza ad un genere come commedia all'italiana. Tutti hanno aderito con entusiasmo, e si sono divertiti a fare un lavoro insolito, anche andando sopra le righe". E se i personaggi appaiono sopra le righe, commenta il regista: "Guardando e amando la commedia, ci sono esempi di capolavori in cui la recitazioni e le caratterizzazioni sono sopra le righe, ma diventano macchiette quando non sono supportate da bravi attori e sceneggiatori bravi. Sono contento di aver trovato l'equilibrio". La premiata ditta Brizzi Martano, avvertono: «Per noi è vacanza, un lavoro di sceneggiatori per un regista. Cerchiamo di ricreare una nuova commedia all'italiana. Puramente comico senza volgarità». Se i personaggi richiamano l'attualità avverte Tozzi: "Dietro c'è un film, la vita di un paese non è totalizzata dalla politica altrimenti dovremmo suicidarci subito seduta stante". Ma nel dettaglio dei personaggi, c'è Filipo Nigro diventa il PM Di Caio alle prese col magnate mafioso: "L'idea del magistrato nasce dall'emotività che avvolge un professionista come questo in Italia Prende sul serio il suo lavoro come una missione, lo assorbe e quindi è un disadattato". Al suo secondo film con Licini dopo "solo un padre", dice Luca Argentero: "Se dovessi accettare un accordo che prevede di lavorare con Luca tutta la vita, lo firmerei ad occhi chiusi. E va oltre il normale rapporto attore regista, perchè stare sul set con Luca è piacevole. È il regista che crea l'atmosfera e la migliore aria l'ho respirata con lui". Nelle sale da venerdì 23 ottobre con 400 copie, nel film spicca anche la soubrette esuberante interpretata da Gabriella Pession: "Non la chiamate velina! Tutti si accaniscono sulla categoria delle veline, ma non mi sono ispirata a loro. Ho preso spunti dal panorama femminile, non è difficile trovarne, omologato com'è, basta aprire un giornale qualsiasi. Non sono bacchettona ma ho una sguardo ironico, ero un pò spaventata a prendere questa strada di un personaggio così sopra le righe ma non c'era altro modo di farlo. Mi dispiace questa idea di femminilità. Ci fanno credere che un'ottava di tetta fa la differenza è ùimmagine aberrante della donna che ci viene buttata lì ogni giorno. È un personaggio esagerato come se fosse sempre in un reality". Del mix Bollywood e Taranta nel finale, racconta Brizzi: «io sono pugliese e Placido e Pannofino li ho descritti come sono i miei parenti, solo che loro ballano molto meglio e sudano di più. Bollywood è un pò una moda, il tema di tutto l'episodio racchiuso in un balletto. A proposito di Placido, che nel film è il padre contadino e all'antica di Luca Argentero, l'attore dice: "Da Placido regista a compagno di set in un ruolo cialtrone. Sapevo di avere una scena in cui lo mandavo aff..., dopo aver passato otto mesi a sudare ho affrontato quella scena con trasporto, è stata una catarsi importante. Placido ha una comicità innata". E Nigro di Pozzetto, che nel film è suo padre prossimo a sposarsi con la giovane Crescentini, ricorda: "Con Pozzetto cercavo di darmi un tono e rimanere maturo senza arrivare a citargli la scene dei suoi film. Finchè un giorno ho rotto e gli ho detto ja canistracci oil', citando un'azione che lui broker vendeva in Mia moglie è una strega. Dopodiché si è scatenato l'inferno a chi gli chiedeva le battute«. Dario Bandiera fail suo show di cabaret, Isabella Aragonese, con cui fa coppia nel film lo segue. Francesco Montanari, diventato noto per il "libanese" di Romanzo Criminale, dice: "È stato divertente rispetto al cattivone ho fatto un cialtrone". Crescentini: "Sono fiera di aver baciato Pozzetto".  

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