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"Macchè ragazzaccia, sono solo un po' selvaggia"

Asia Argento al Festival del Cinema di Roma

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«Dive allo specchio», il corto del presidente del Festival di Cannes, Gilles Jacob, presentato come evento speciale al Festival di Roma, la mette tra le 48 star degli ultimi anni e lei, Asia Argento, è felice e un po' confusa. Ieri Asia è stata protagonista di un'intervista pubblica, condotta da Mario Sesti. La bella e maledetta è apparsa un po' più bella e un po' meno maledetta. Forse merito di uno o due chiletti in più (che le stanno proprio bene) e di un abito nero con mantellina (ovviamente) argento molto, molto eleganti.   È stata applauditissima dal pubblico. «Sono molto emozionata, non immaginavo questa partecipazione, è un regalo che il Festival e Roma fanno a me, non il contrario». «Io una ragazzaccia? - Ha detto - Non lo sono mai stata», preferisce definizioni diverse: «Meglio selvaggia che dark lady, selvaggia sa di scapestrata giovinezza e ribellione. Sono cresciuta col cinema. Ho lavorato tutta la vita. Non è stato sempre un percorso sereno e luminoso. Ora sono più serena e luminosa». E poi tanti complimenti al Festival: «È meraviglioso, è molto rilassato rispetto ad altri. Ci sono film bellissimi e poi questi incontri che portano gli artisti più vicini al pubblico. Sarà che sono di Roma, ma io qui mi sento a casa». E ancora: «In Italia tornerò come attrice, spero in un progetto di Francesca D'Aloja, non a caso una donna: "Sogno Cattivo". Poi farò il terzo film da regista - ha aggiunto - tratto dal best seller giapponese "Il fucile da caccia", in primo piano il triangolo amoroso».  

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