Un rapporto forte e intenso tra Roma e Franco Zeffirelli, principe del melodramma e raffinatissimo regista
Manon un rapporto di solo amore: «Roma - sbuffa il Maestro - città noiosa». Ma anche: «Chiunque viene a Roma risente dei palpiti della Città Eterna». Ed è proprio alla Capitale che Zeffirelli ha dedicato uno dei suoi lavori più sentiti: «Omaggio a Roma», un cortometraggio di venti minuti che servirà per promuovere l'immagine della città nel mondo, presentato ieri al Festival del Film. «Ho vissuto per 40 anni a Roma, ne conosco pregi, problemi e difetti - ha detto - Roma è facile da amare: ti si spalanca davanti ed è come se ti dicesse "prendimi", ma può far male». Lo spot, voluto dal sindaco Gianni Alemanno e dal vicesindaco Mauro Cutrufo, è interpretato da Andrea Bocelli e Monica Bellucci ed è stato proiettato ieri in una sala straripante di pubblico. Zeffirelli ha unito una serie di immagini meravigliose della Capitale (e non solo, c'è anche Villa Gregoriana a Tivoli), accostandole a spezzoni di film come «La dolce vita» e «Vacanze romane» e, in un crescendo di musiche, portando lo spettatore nella storia di «Tosca», con Bocelli e la Bellucci che si scambiano baci appassionati. Un trionfo di fontane, monumenti, richiami alla storia della Capitale con il gran finale di Bocelli che canta «Vincerò» di notte in un Colosseo splendidamente illuminato. In soli venti minuti il regista fiorentino stupisce, appassiona, incuriosisce e riesce anche a fare un po' arrabbiare: le panoramiche dei monumenti non nascondono i «serpentoni» di auto che li assediano e, infine, riesce a commuovere. Per lui non è un problema, è Zeffirelli. Il pubblico, tra i quali spiccavano volti noti, come quello di Toni Renis, si è profuso in applausi scroscianti. Il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla senza mezzi termini ha detto: «Questa è l'Italia che noi vogliamo far conoscere al mondo». Andrea Bocelli ha commentato che non pensava che la vita gli riservasse ancora emozioni così forti, e poi ha ringraziato il regista che gli ha «ordinato» di baciare la bellissima Monica. Lui, Zeffirelli, con spirito e ironia ha raccontato come è iniziata l'«avventura»: «Me ne stavo tranquillo a casa mia - ha detto - curavo i miei cani, potavo le piante. Anzi - ha precisato - stavo cucendo un ricamo veneto quando è venuto da me il vicesindaco Mauro Cutrufo che mi ha chiesto: cosa ti dice la parola...Roma? Ci ho ho abitato per quarant'anni, ho detto, ne penso bene e male, la amo ma non solo. Io - ha proseguito Zeffirelli - sono inviso a tutto il mondo perché dico sempre quello che ho nel cuore. Lui mi ha detto che potevo dire tutto, proprio tutto. La dichiarazione di un amico. E un grazie sentito anche ad Andrea Bocelli, che con il suo entusiasmo mi ha acceso il cuore». E a chi chiede al grande Zeffirelli dei suoi progetti per il futuro lui, classe 1923, risponde... «grazie, perché pensate che posso ancora avere dei progetti». Un grande.