Una Giorgi da ridere
La recente passione scenica che ha contagiato Eleonora Giorgi si conferma dal 27 ottobre al 9 novembre al Ghione con il ritorno dello spettacolo «Fiore di cactus» premiato dal successo nella tournée della stagione passata e ora riproposto con Franco Castellano nei panni del dentista sciupafemmine prima affidato a Remo Girone. Diverso dalla nota versione cinematografica con Walter Matthau, Ingrid Bergman e la giovane rivelazione Goldie Hawn, il lavoro teatrale vanta la prestigiosa traduzione di Gerardo Guerrieri e suscita un forte coinvolgimento emotivo degli spettatori. «Mi sono stupita per l'attenzione e il piacere con cui la gente si dispone al teatro» ha dichiarato Eleonora Giorgi che ha esordito sul palco proprio con questa commedia. «Sono entusiasta della bellezza del Ghione e onorata di essere inserita in un cartellone così valido. Credo che un aspetto importante di questo allestimento, diretto da Guglielmo Ferro, sia la rappresentazione di un antico sentire e pensare della coppia in barba alle attuali tendenze a inseguire modalità strambe e alternative. Il dentista non si accorge dell'attrazione della sua segretaria perché lei è rigida, ligia, metodica, ma anche protettiva, dedita e candida. Ho attinto alle mie origini ungheresi per alcune durezze, senza rinunciare a qualche corda di ingenuità che non stona neppure in una figura da sergente prussiano. Figurarsi che il mio amico Umberto Orsini pensava che avrei avuto il ruolo di Goldie Hawn e non quello della Bergman! Ho dovuto prendere le distanze da Ingrid Bergman perché la sua era un'interpretazione realista e tutta interiore che non faceva ridere. Io, invece, sono il prodotto di un certo tipo di commedia e ho sempre lavorato con i comici». L'attrice arriva a commuoversi quando le sue compagne di scena, Giorgia Trasselli, ex tata di «Casa Vianello» e qui in veste di una paziente innamorata del dentista, e Donatella Pompadour nei panni della giovane amante, lodano la sua disponibilità e affettività umana. «Ho ricevuto tanti premi, ma questo è il complimento più bello della mia vita. Sono nata protagonista e per caso. Non ho mai conosciuto la competizione per emergere. Forse sarà per questo che sono serena con tutti i colleghi. Il teatro è un mondo antico e l'ho vissuto superando le difficoltà come se viaggiassi nel passato».