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«Imi», una pagina di dolore

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Circa650 mila che, all'indomani dell'armistizio dell'8 settembre 1943, dissero no alla Repubblica di Salò e furono deportati ed internati nei lager nazisti. Una pagina sconosciuta della storia italiana, che Marco Palmieri e Mario Avagliano hanno voluto riportare alla luce con il loro libro «Gli Internati Militari Italiani. Diari e lettere dai lager nazisti 1943-1945» edito da Einaudi e da alcuni giorni nelle librerie. Centinaia di lettere (sottoposte a censura e talvolta mai recapitate) e diari (spesso clandestini) scritti nei lager e rimasti fino ad ora «sepolti» in archivi pubblici, privati e di famiglia. Tutti racchiusi in nove capitoli, che vanno dalla cattura al ritorno a casa dei sopravvissuti. Storie crude, nitide e dettagliate che vanno dalla fame al freddo, dal lavoro coatto alle violenze e ai crimini di guerra che costarono la vita a circa 50 mila internati. Una testimonianza su tutte, quella dell'allievo ufficiale di Frosolone (Isernia) Giovanni Notte: «Io sono il 34535. Ci hanno preso le impronte digitali come a volgari delinquenti. Riesco infine ad avere un cucchiaio di marmellata. Questa è la cena». Un lavoro certosino quello dei due giornalisti e studiosi di storia contemporanea. A.P.

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