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Dylan, canzoni per un Natale blues

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Tantoormai anche i sassi conoscono l'indolenza di Bob, uno che il suo status di poeta rock se lo carica sulla schiena quasi con rassegnazione, dando l'impressione di volerne sempre fare a meno. Ogni sua mossa è spiazzante, raramente calcolata, a volte indisponente. Ora, dopo l'apprezzabile "Together thru' life", ecco "Christmas in the heart", un album (il 47mo della sua sterminata discografia) di classici natalizi. Occhio: il disco-strenna è un passaggio quasi obbligato per i grandi cantanti americani, ci si sono cimentati tutti, qualunque fosse lo stile di provenienza. Solo che la voce di Dylan non è esattamente quella che ti aspetteresti di ascoltare sotto l'albero, con il nonno che ronfa in poltrona e i ragazzini che corrono per casa. Lui - ebreo prima dubbioso e poi da tempo folgorato dal cristianesimo - si inoltra in queste melodie tradizionali con la voce di un senzatetto che ti bussa alla porta la notte della Vigilia, chiedendoti una fetta di panettone. Del resto, non molto tempo fa, due agenti lo avevano fermato per strada credendolo un barbone. Solo che, tra coretti stucchevoli e melodie arcinote, Bob ci mette il suo carico da vecchio marpione e una voce da «mi-faccio-un-altro-goccetto», e a volte ne escono arrangiamenti da killer, inquietanti come non dovrebbero essere a Natale, perfino sinistre. Sentite la beffarda "Christmas blues" o la malinconica "The Christmas song", tanto per capire. Di certo, il progetto è benefico: tutte le royalties delle vendite verranno devolute al Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite e all'associazione Crisis UK. Le donazioni serviranno a fornire, attraverso il Pam, 500mila pasti a scolari dei paesi in via di sviluppo, e 15mila pasti a senzatetto in Gran Bretagna durante gli otto giorni delle festività natalizie. Spiega il Vate: «Che il problema della fame sia fondamentalmente risolvibile significa che dobbiamo fare il possibile per contribuire a sfamare chi soffre e sostenere gli sforzi di trovare soluzioni durature». Prima di finire (da martedì prossimo) nei negozi, il cd è già in vendita online e in esclusiva per i clienti del gruppo Citibank. Fossimo stati in un altro decennio, avremmo detto che Mr.Zimmermann si è venduto al «sistema». Ma i tempi, anche in questo, sono cambiati. Ste. Man.

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