Duemila calici per Uto Ughi
Se c’era bisogno di una prova per misurare l’amore di Roma per la grande musica classica, ieri sera c’è stata. In un Auditorium della Conciliazione pieno fino all’inverosimile duemila persone entusiaste hanno brindato a Uto Ughi e allo straordinario successo del suo festival Uto Ughi per Roma. Un brindisi tutto italiano, con Asti DOCG, per uno degli artisti italiani più famosi nel mondo. Era tale l’entusiasmo che quando il Maestro si è rivolto al pubblico per chiedere se voleva l’intervallo, il pubblico ha risposto di no, non voleva interrompere la magia della musica. Una magia che in questa undicesima edizione del Festival ha coinvolto, numeri alla mano, l’intera città conquistando l’attenzione della stampa e delle televisioni nazionali. Tutti i concerti sono andati esauriti, le richieste di biglietti sono state più che triple rispetto ai posti disponibili. Tantissimi i giovani, uniti a volti noti dello spettacolo, della cultura, della politica e dell’economia. Un successo trasversale, dove i jeans e gli abiti scuri hanno convissuto in serate dominate sempre dalla passione per la grande musica. Oltre tredicimila spettatori per undici concerti. A cui si aggiunge la mattinata dedicata alle scuole con più di mille e duecento studenti che nella Basilica di Santa Sabina hanno assistito alle “prove aperte” del Maestro. Anche in questo caso con richieste superiori ai posti disponibili, al punto che le scuole romane hanno chiesto a Uto Ughi di ripetere l’iniziativa anche al di fuori del Festival. “Io so benissimo – ha commentato Uto Ughi – che quando la musica classica ha la possibilità di entrare in contatto con il pubblico delle nuove generazioni suscita interesse, entusiasmo, sorpresa. Il problema è che sono troppo rare le possibilità per un giovane di scoprire questa musica. E’ per questo che undici anni fa è nata questa iniziativa, con la sua scelta azzardata ma vincente di concerti gratuiti aperti in primo luogo ai giovani”. “Va detto che se questa sfida è stata possibile – ha aggiunto Alessandro Casali, presidente del Gruppo Meet che fin dall’inizio organizza il Festival – è anche grazie a chi ci ha creduto, a partire dalle istituzioni e dagli sponsor che la sostengono. E’ giusto sottolinearlo, perché bisogna riconoscere il coraggio di chi investe non dove è facile vincere ma dove si gioca una scommessa culturale”. Un’altra sfida vinta dal Festiva di quest’anno è quella della solidarietà. Antea, l’associazione che si occupa dell’assistenza ai malati terminali, ha raccolto oltre 22 mila euro. E in omaggio a L’Aquila Ughi ha voluto che partecipasse al Festival l’Orchestra Sinfonica Abruzzese. Inoltre il Maestro ha sollecitato iniziative a sostegno della rinascita delle istituzioni musicali de L’Aquila. L’appello è stato accolto dal San Donato Golf de L’Aquila, uno dei partner del Festival, che per sabato prossimo ha organizzato un torneo di golf e un’asta per finanziare la ricostruzione del Conservatorio del capoluogo abruzzese. All’asta ci sarà anche uno spartito personale autografato di Uto Ughi.