Il violino solista di Uto Ughi risveglia il romantico Beethoven
Stasera Uto Ughi sale di nuovo sul podio dell'Auditorium Conciliazione, dopo vari concerti riservati – nella sua annuale, originale, raffinatissima rassegna «Uto Ughi per Roma» – a pianisti, chitarristi e violoncellisti che, nel repertorio specifico del violino sovente si trovano in duo con esso. Ughi oggi si presenterà da solista, con l'Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta da Vittorio Antonellini: infatti dopo l'ouverture monumentale e solenne del «Coriolano» (1807) di Beethoven e dopo l'unico balletto del compositore «Le Creature di Prometeo», composto nel 1801 per il coreografo italiano Salvatore Vigano a Vienna, Ughi eseguirà le due rare «Romanze per violino e orchestra», op. 40 e op. 50, scritte da Beethoven nel 1798-1802. Il violinista con questa scelta ha voluto proporci un momento di cantabilità strumentale del compositore di Bonn, di cui è più popolare il volto tragico ed eroico, che qui cede a una intima melodiosità, memore della vocalità italiana. Seguiranno le ouvertures rossiniane de «Il barbiere di Siviglia», «Cenerentola» e «L'italiana in Algeri»: indi quella dal «Matrimonio segreto» di Cimarosa, e il preludio al I atto de «La Traviata» di Verdi. Ma l'ultimo concerto di Uto Ughi, dopodomani sempre nell'Auditorium Conciliazione, sarà una sorpresa. Il grande, inossidabile violinista, che istituisce col suo pubblico un rapporto colloquiale e diretto, cui assiste spesso anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, suo estimatore, dopo aver suonato a scopo benefico – oggi per l'Abruzzo, devastato dal recente sisma – nell'ultimo incontro romano ha deciso di sorprenderci e divertirci: e ci riuscirà.