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Si accendono i fuochi ai concerti del Quirinale

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LorenzoTozzi Sono ormai diventati una felice tradizione. Da dieci anni i Concerti del Quirinale, ospitati nella suggestiva Cappella Paolina e promossi da Radio3 che li trasmette in diretta, sono diventati appuntamenti di prestigio della domenica mattina capitolina (ore 12). La cornice, la oculata scelta della programmazione a cura del compositore Michele Dall'Ongaro, la possibilità di una visita al Palazzo presidenziale, già sede pontificia e regia, la diffusione radiofonica in 27 Paesi europei ne fanno un appetitoso appuntamento per musicofili. Il fuoco alle micce lo darà domani mattina il Coro della Radio Svizzera Italiana diretta da Diego Fasolis in un raffinato programma rinascimentale sacro tra il fiammingo Verdelot e Palestrina, capostipite della polifonia romana. Domenica prossima sarà invece la volta del duo pianistico formato dai fratelli Anthony e Joseph Paratore, nati a Boston da famiglia italiana, che si cimenteranno in un popolare programma tra Milhaud e Gershwin. Dopo un tocco di jazz il 18 ottobre con Danilo Rea (piano) e Paolo Damiani (violoncello) sarà poi la volta (25 ottobre) dell'Accademia Montis Regalis in un gustoso programma bachiano. A novembre sarà di scena la camera con l'Edel Trio (8 novembre) in un programma viennese tra Beethoven e Schubert, il duo Sollini-Braconi (pianoforte e viola) in pagine romantiche di Brahms e Schubert e infine (29 novembre) il ConTempo Quartett celebra Haydn e Mendelssohn. Ancora Mendelssohn (6 dicembre) per chiudere questa prima parte (solista il pianista Roberto Prosseda) con la Viotti Chamber Orchestra, violinista e direttore Franco Mezzena. «Abbiamo mantenuto le linee principali – spiega Dall'Ongaro – ovvero spazio ai giovani, a diversi tipi di musiche e alle realtà musicali locali. La presenza di star come Lucchesini, Ballista, Gaslini, Brunello o Bollani, servono poi a valorizzare la presenza dei giovani. Considerando le differite euroradio arriviamo in media a circa due milioni di ascoltatori. Poi c'è la registrazione dei concerti (400 in 10 anni) in una collana pubblicata da Raitrade. Insomma la Rai lavora per la musica e per i giovani. Il Presidente Napolitano con la signora veniva anche prima di essere il padrone di casa: è un intenditore. Trasmettiamo su Radiotre ogni anno 900 concerti: un bel traguardo».

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