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Quando l'amore diventa movimento

Tango

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È la più giovane delle grandi danze di coppia, anche se ha già compiuto il secolo di vita.Ed ora il tango è stato riconosciuto dall'Unesco come patrimonio dell'umanità. E pensare che proprio un secolo fa destava scandalo negli ambienti perbenisti, tanto da meritarsi la scomunica nel 1910 dell'arcivescovo di Parigi. Il presente però ci parla in altri termini dal tango; oggi oltre cento città in Europa possiedono locali per il tango (studio e spettacoli). Da Berlino a Roma, da Vienna a Parigi il virus della tangomania è letteralmente esploso negli ultimi trent'anni catturando un numero sempre maggiore di adepti. Molto si deva anche al cinema ed alla promozione cinematografica, dal film scandale Ultimo tango a Parigi (1972) di Bertolucci con i ritmi memorabili del sassofonista Gato Barbieri al film di un fascinoso Nureyev nei panni di Rodolfo Valentino, primo artefice dei futuri successi del tango argentino, dal narcisistico Lezioni di tango di e con Sally Potter al Tango dello spagnolo Carlos Saura che ebbe una nomination all'Oscar nel 1999. Ma il fenomeno tango, che si irradia su più fronti coinvolgendo poesia, musica, canto e naturalmente danza, è diventato sempre più caldo non solo per la diffusione delle musiche di Piazzolla, ormai eseguite come classici in tutto il mondo sia da interpreti classici come Gidon Kremer che da ensemble specializzati con l'immancabile bandoneòn al centro, o per la circuitazione di compagnie specializzate come quella di Miguel Angel Zotto, portavoce della magia fascinosa, tra nostalgia e seduzione, del tango argentino. Forse a fare la fortuna attuale del tango è anche la sua innovativa realtà, che si pone come un laboratorio danzato del rapporto di coppia, un ambiguo luogo di esplorazione all'interno di un lui ed una lei, un incontro interculturale tra le classi sociali, una esplosione di sensualità con l'uomo a dirigere le danze e i corpi allacciati in un unicum che consente di penetrare nello spazio vitale del partner in uno sventaglio di gambe e di passi sinuosamente veloci. Nato nei bordelli e nei bassifondi della Boca, il porto di Buenos Aires, il tango, facendo il viaggio inverso a quello degli emigranti, conquistò prima Parigi e poi l' Europa, che lo ridisegnò a sua immagine e somiglianza adattandolo a condizioni sociali ben differenti da quelle in cui era nato. Oggi il tango è internazionale ed internazionalmente amato, sia da chi lo pratica (un esercito sempre crescente di dilettanti ed estimatori) che da chi si limita più passivamente a guardarlo in teatro. Ruolo maschile e femminile vi appaiono coreograficamente distinti, così come i loro passi, certo però complementari: quando l'uno si ferma, l'altro si muove. Come ogni fenomeno di successo anche il tango ha i suoi miti, che da Carlos Gardel si spingono sino a Piazzolla, passando per Valentino, per Villoldo, Annibal Troilo, Osvaldo Pugliese, Salgan e Goyeneche. Rimane un modo di espressione dei sentimenti. Inutile tirare in ballo psicologia, sociologia o etnologia, che pur tanto hanno raccontato dello spirito del tango. Il suo fascino cattura inevitabilmente chi si avventura negli otto passi base, trampolino di lancio per un universo di movimenti seduttivi e seducenti. Dagli emarginati della Plata alla moda odierna, dalla mala argentina alla società di massa il fascino vien danzando.

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