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Rossella Brescia in scena al Sistina nel balletto ispirato all'opera di Bizet

Rossella Brescia

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Una nuova Carmen, ma sempre passionale, seduttiva, affascinante, sarà in scena al Teatro Sistina da questa sera fino a domenica, e avrà il volto (e il corpo) di Rossella Brescia. Sì, della prima ballerina di «Amici», interprete di tante matinées televisive, di spot per importanti marchi (della Tim con Joaquin Cortés, per esempio), delle fiction come «Don Matteo» di Rai Uno, che l'hanno resa popolare: ma anche danzatrice classica nel balletto su «Franca Florio» insieme con Carla Fracci al Teatro Massimo di Palermo, e ora di una «Carmen» coreografata e diretta da Luciano Cannito, che al Massimo è direttore del Ballo. Sarà però una Carmen diversa: niente Spagna, nonostante la bellissima musica di George Bizet (con inserti di Marco Schiavoni), niente corride né toreri. Cannito, coreografo fecondo – circa sessanta le creazioni - e originale, anche al Teatro dell'Opera di Roma ha donato dei lavori, come il brioso e irresistibile «Girotondo romano», il grande e tragico poema coreografico «Dal Faust di Goethe» (Mefistofele era Fabio Grossi, che ha lasciato le scene a 31 anni) e la ricostruzione filologica de «La Somnambule», ha oggi cancellato la figura storica di Carmen, per fare di essa un prototipo universale di donna impastata di passione e di libertà, alla perdita della quale preferisce la morte. A essa, questa nuova «Carmen» senza ambientazione che non sia un barcone di profughi affamati, in cerca di vita e di riscatto, si contrappongono lo stereotipo dell'uomo forte e di successo, lo scafista Escamillo - non più torero! – e lo stereotipo dell'uomo comune, il mediocre burocrate Don José (interpretato dal ballerino televisivo cubano José Perez, a suo tempo solista del Teatro Nuovo di Torino) stregato da Carmen, che però presto egli cerca di adattare alle monotone cene serali, alla televisione, al bacio della buonanotte. Carmen esplode, fuggendo fra i profughi, nelle braccia di Escamillo e il dramma si ripete. L'opera - alla cui poderosa messa in scena concorrono i costumi di Maria Hoffmann e le celebri luci di Carlo Cerri – ha debuttato al Teatro Massimo di Palermo nel 2007, indi al Festival di Danza di Sirolo, infine in questo 2009 nel Festival di Mezza Estate di Tagliacozzo.

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