La Treccani si lancia nel "social"
Anche la Treccani si fa "social". In un mondo in cui vale ormai il principio "O sei "social o non sei", un pilastro della cultura come l'Istituto della Enciclopedia Italiana - blasonato certo, ma pure alquanto agée - mette i suoi 84 anni di storia al servizio di un'innovazione ove il Sapere scende dalla sua torre d'avorio, arriva per la prima volta in libreria e si lancia persino on line col "Portale della cultura" (www.treccani.it). "Non sa che critiche abbiamo subito dai nemici della modernità", spiega l'amministratore delegato Franco Tatò. "La Treccani in libreria", "la Treccani on line", "In rete non c'è guadagno"… Forse sono loro, i conservatori di cui l'Italia è piena, a non saper adoperare la rete! Con le professionalità giuste i risultati ci sono. Questo dibattito è fastidioso, ma è un classico dei periodi di discontinuità. Come nel Cinquecento, c'è chi non sa gestire le svolte storiche e chi invece prova a cavalcarle". E qui la svolta è certo molto forte. Il "gigante Treccani" si avvicina al lettore e accetta la sfida di condividere la conoscenza nel network: la rete del web, di Internet e persino - evento storico, in arrivo prestissimo - dei "social network". Motto dell'operazione? "Il Sapere alla portata di tutti": con due step decisivi. "La Treccani arriva sugli scaffali di tutta Italia", spiega Tatò. "Anzitutto l'Enciclopedia in tre volumi, offerta in due per le librerie perché con voci più brevi e accessibili. E sempre per innovare, anche il materiale dei libri cambia: al tatto sembra cuoio, è resistente, lavabile e comunque pregiatissimo. Il costo contenuto consente però l'accesso ad un pubblico giovane: si punta più alla divulgazione che all'accumulazione del sapere. Inoltre ci sono i Vocabolari Treccani, già disponibili, il Vocabolario dei Sinonimi e Contrari, i Neologismi, con oltre 4.000 nuove parole verificate dal CNR con test sulla frequenza d'uso, e il Visuale: più di 6.000 illustrazioni descritte con 75.000 parole". E poi c'è la rivoluzione vera. Dopo le sfide tra editoria e Google per l'annosa questione dei libri in rete e del copyright, dopo l'imposizione massiccia della corazzata Wikipedia, discussa ma consultata da chiunque, le voci Treccani si rendono condivisibili sul web. "Stiamo ancora perfezionando il sito, ma presto sarà tutto pronto. Già abbiamo messo in rete 75.000 biografie, l'Enciclopedia e il Dizionario in 5 volumi nella sua versione più recente. Tutto gratis. Molte voci si possono approfondire consultando opere Treccani più grandi". Una sfida a Wikipedia? Piuttosto una risposta alle esigenze del mondo di oggi, che chiede che la conoscenza venga comunicata proprio attraverso le connessioni della rete, di network e social network: affinché si moltiplichi esponenzialmente e il sapere si faccia davvero ricchezza, risorsa sociale ed economica per tutti. "Interattività e condivisione sono le nostre parole d'ordine. Abbiamo la web tv, il forum, lo spazio per i commenti, e soprattutto l'area "Treccani Comunità", dove gli utenti possono interagire e scambiare idee. Presto diverrà un social network a tutti gli effetti, dove ritrovare gli amici di Facebook o Twitter". E poi c'è lo spazio "Condividiamo il sapere": "Noi mettiamo le risorse, tu rendile navigabili", recita lo slogan. "Gli utenti - spiega Tatò - sono invitati a suggerire tag, parole chiave utili a creare percorsi tematici e ricerche incrociate, pubblicando commenti e opinioni". Una "operazione commerciale forse in perdita per ora", ammette Tatò, ma verosimilmente di sicuro futuro se il sistema produttivo è oggi da intendersi - diremmo noi - come economia della condivisione, democratica ed etica nella distribuzione della ricchezza che il sapere è. "Wikipedia l'abbiamo persino tra i nostri link", conclude. "Non la consideriamo concorrenza, ma una risorsa. Certo, per un'informazione qualificata è preferibile venire da noi. In una tesina lei può citare Treccani: Wikipedia meglio di no".