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Celestini affabulatore di un popolo minuto

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AntonellaMelilli È un artista assai particolare, che è comparso sulla scena in maniera quasi sommessa, così come sommessi e pacati sono i toni del suo teatro che induce a riflettere senza indulgere mai all'aggressività di incrollabili proclami o alla sicumera di presuntuose verità. Ma che avvince e commuove per la profonda carica umana che traspare da quel suo raccontare perfino monotono, solo sulla scena, su uno sfondo scuro privo di qualsiasi lusinga accattivante, illuminato spesso solo da una lampadina, come certi ambienti lontani di antica solitudine e di rassegnata povertà contadina. Un teatro che non ha bisogno di affidarsi alla fantasia immaginifica della scenografia né all'eleganza di un'interpretazione forbita ma che non ha tardato a catturare gli spettatori, facendo di Ascanio Celestini un beniamino del pubblico, autentico capostitpite di un'arte affabulatoria che, attingendo spesso alla tradizione popolare e all'elemento dell'improvvisazione, sembra snodarsi sulla dimessa semplicità del parlato. È quel cheaccade in questo «Dieci racconti», che egli presenta per una sola serata, oggi 27 settembre al Teatro dell'Angelo pescando, senza copione né scalette, nel suo vasto repertorio di storie. Dove peraltro gli è accanto Matteo D'Agostino che col suo accompagnamento musicale affiancherà l'evocatività funambolica della parola dell'autore nel compito di far rivivere sulla scena i fatti e i personaggi di cui si tratta. Gente minuta ed eventi quotidiani che spesso sfuggono alla nostra attenzione o che non siamo capaci di leggere e interpretare ma che l'autore trae dal silenzio di un ascolto lungo ormai dieci anni per riversarli nella sensibilità di una scrittura variegata e ricca di avvincente valenza artistica e umana. Dove affiora evidente il filo conduttore di un impegno sociale che non si propone di porgere soluzioni ma piuttosto di far emergere le incongruenze, le sofferenze, e perfino il ridicolo di un'Italia di ieri e di oggi, osservata sempre con affettuosa partecipazione. Lo stesso che si rintraccia nel libro «Lotta di Classe», edito dalla casa Editrice Einaudi, che sarà presentato alle 18 prima della rappresentazione con l'intervento in veste di relatori di Curzio Maltese e Nicola Piovani.

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