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Adesso, gli stornelli

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Tiberiade Matteis La tradizione musicale capitolina è celebrata nel Festival della Canzone Romana, giunto alla diciannovesima edizione e ambientato oggi alle ore 18 al Teatro Olimpico con un evento dedicato all'antologia del repertorio canoro e dei concorsi svolti dall'Ottocento ai nostri giorni. Patrocinato da Regione e Comune e ideato da Lino Fabrizi, presidente dell'Associazione Culturale Roman Millennium, l'appuntamento prevede la partecipazione di significativi esponenti della realtà culturale romanesca come Lando Fiorini, ospite d'onore che si esibirà in 40 minuti di spettacoli fra canzoni e cabaret, Alfiero Alfieri, Aldo Donati, componente della Schola Cantorum insieme ad Alberto Cheli e Velia, Giorgio Onorato, Luciano Rossi e il balletto folcloristico della Crazy Gang. Durante la serata, che coinvolge sia volti noti sia nuove leve, saranno premiati tre giovani scelti tra le nuove proposte della canzone romana di oggi. Presenteranno Francesco Vergovic, storica voce della radiofonia romana e Loretta Rossi Stuart, attrice e ballerina, impegnata anche in una coreografia che passa dal folclore al rap. «Per me la canzone romana è tutto» ha dichiarato Lando Fiorini. «Dopo la perdita di una grande interprete come Gabriella Ferri che aveva dato luce a questo genere musicale ci sentiamo sempre più soli. I giovani che si accostano al nostro mestiere costituiscono la speranza di poter rinverdire questa tradizione. In realtà si potrebbe e si dovrebbe fare molto di più. Questo festival è affidato alla buona volontà di Lino Fabrizi, ma un maggiore sostegno da parte delle istituzioni sarebbe davvero necessario. Non bisogna dimenticare che a "Canzonissima" il brano più votato dalle giurie fu "Barcarolo romano". Attualmente la canzone romana soffre la mancanza di interpreti e di autori. Baglioni, Venditti e Califano hanno composto canzoni significative e dovrebbero ricorrere ancora più spesso al romanesco. Ci vorrebbero interpreti disposti a dedicarsi completamente e in maniera esclusiva a questa vocazione. Ai vincitori mi sento di consigliare di compiere una scelta di vita e di lavoro simile alla mia. Ho avuto la fortuna di recitare con Garinei & Giovannini e fu proprio Armando Trovajoli a suggerirmi di cantare solo brani romani perché mi calzavano a pennello. Bisogna specializzarsi sempre di più, come accade in tanti altri settori». Un'occasione da non perdere per chi voglia ascoltare i successi «Cento campane», «Roma nun fa la stupida stasera», «E va...» di Alberto Sordi e «Sinnò me moro» di Rustichelli, affidate a un veterano come Lando Fiorini, ma anche un'opportunità per valutare gli eventuali futuribili percorsi artistici di un prezioso patrimonio storico che è parte integrante dell'evoluzione della città di Roma e del suo radicamento nel nostro Paese.

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