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Maratona Flamenco

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GabrieleAntonucci Lo splendore barocco di piazza Navona sarà stasera, a partire dalle 20, la suggestiva cornice della «Noche de Sevilla», una trascinante maratona musicale che trasformerà per tre ore una delle piazze più belle della capitale in una gigantesca sala da ballo a cielo aperto. L'evento, organizzato dalla Fondazione Musica per Roma e dalla Biennale del Flamenco di Siviglia in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune, celebra la conclusione del Festival Flamenco e sancisce inoltre l'amicizia tra Roma e Siviglia, la città dove si svolge il più importante festival del mondo dedicato al flamenco. Tre ore di canto, ballo e musica con ventidue tra i migliori artisti internazionali che si alterneranno sul palco per una vera e propria «full immersion» nell'arte gitana più famosa. La serata, a ingresso gratuito, sarà al tempo stesso spettacolo e festa danzante, con seicento posti a sedere per ammirare lo show e un'intera piazza per ballare. «Questo atto di amicizia tra Siviglia e Roma - sottolinea il direttore artistico del festival Juan Angel Vela del Campo - travalicherà i confini delle giornate dedicate al flamenco e permetterà di coronare un festival che in breve tempo, senza rinunciare a una singola particella dell'identità flamenca, è divenuto pienamente romano». L'apertura della maratona è affidata alla Compagnia dei due chitarristi Nino de Pura y Manolo Franco, con Churumbaque al canto, Bobote y El Electrico alle palmas e Augustin Henke alle percussioni, il tutto accompagnato dalla danza di David Perez. Nella seconda parte sarà di scena la Compagnia di Milagros Mengibar, il cui ballo sarà scandito dalla chitarra di Rafael Rodriguez e dalle voci di Juan Reina y Manolo Sevilla. Più intimista la terza parte, con Josè de la Tomasa al canto e Manolo Franco alla chitarra, per poi concludersi in crescendo con la scatenata Compagnia di Antonio Canales, nel quale il leader del gruppo ballerà con la guest star Pastora Galavan, accompagnati dalle voci di Josè Valencia y El Galli, dalle chitarre di Paco y Miguel Iglesias, dalle palmas di Bobote y El Electrico e dalle percussioni di «El Ratita». Se dopo dieci giorni di «scorpacciate» di flamenco doveste avere nostalgia di questa forma d'arte, tradizionale e piena di vitalità, potete ammirare fino al 15 ottobre, presso l'Istituto Cervantes di piazza Navona, la mostra fotografica di Renè Robert dal titolo «La voz de los flamencos».

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