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Destra senza storie

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Ilcinema di destra non esiste: nonostante il Muro di Berlino sia caduto da un ventennio l'egemonia culturale della sinistra, magari più morta che viva, resiste. Carlo Rossella, uomo di cultura, giornalista, presidente della casa di produzione Medusa ha lanciato un appello: «Chi ha una sceneggiatura di destra me la mandi». «E mandategliela per davvero - gli ha subito fatto eco Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl - pensiamo, ad esempio, a un film sulla caduto del Muro di Berlino». Ma perché la destra non fa cinema? Le risposte sono diverse. Il produttore Carlo Rossella spiega che è passata la legge non scritta che, con qualche eccezione come Barbareschi, Zeffirelli, Albertazzi, per fare spettacolo bisogna essere di sinistra. «E non è una realtà solo italiana - aggiunge il presidente di Medusa Film - anche a Hollywood, in Inghilterra, Francia, Spagna, le cose stanno così. Oggi non sarebbe possibile in America realizzare "Berretti verdi", un film bellissimo: Fini mi disse che lo aveva commosso». E ribadisce che è pronto a visionare dei soggetti e «a proporli per la realizzazione». A patto che siano belli. «Perché a me - afferma con ironia - non importa di che colore sono i gatti. L'importante è che prendano i topi». Il regista Per Franco Zeffirelli, una voce da sempre fuori dal coro, il problema è profondo: «Non c'è più cinema - afferma - i giovani non sanno più leggere le storie» e magari cose di destra si vedono, «ma le fanno male. La tv ha stabilito un modo di narrare lontano dalla realtà, fatto da persone che non hanno saputo leggere i profondi cambiamenti che sono avvenuti nell'animo umano. Io ho fatto le mie scelte - aggiunge - e le ho pagate duramente. Ho cercato di raccontare le cose con il cuore, senza accettare ipoteche, né l'egemonia di una cultura fallimentare. Prepariamoci - aggiunge - a un profondo capovolgimento, soprattutto economico e dei valori. Il mondo cambierà». L'attore Lando Buzzanca è uno che nella carriera ha fatto tutto: cinema, teatro, tv e afferma senza mezzi termini che la destra non si è mai interessata allo spirito dello spettacolo. «C'è gente invece - spiega - che spreme la mammella dello Stato, ma la destra non se ne è mai occupata. Lo spettacolo è stato sempre nutrito dalla sinistra e allora perché persone cullate dalla sinistra non dovrebbero essere loro stesse di sinistra?» E aggiunge ridendo: «Solo uno stronzo come me può essere di destra. Non me lo so spiegare nemmeno io. Sono un socialista di destra, ammiro figure come quella di Matteotti, ma comunista no, non posso esserlo, non sarei potuto essere vicino a gente legata ai sovietici...». E allora? «È una questione di soldi: ci sono persone che potrebbero fare un film sulla caduta del Muro, basta finanziarle. Io stesso, da attore, farei volentieri la parte di un vecchio italiano, uno vero, che pensa all'onore, alla famiglia. Sono così: amo la bandiera, sono orgoglioso di dire che sono italiano». Il politico Per Maurizio Gasparri c'è poco da fare: i film di destra non si fanno perché chi non è di sinistra è vile e ha paura e chi invece lo è, è militante e fa il censore. «Le case di produzione - dice Gasparri senza mezzi termini - sono infestate di gente di sinistra. Hai voglia a cambiare i vertici, gli apparati restano quelli e impediscono che passino certe idee. Al contrario altri sono protetti: come Citto Maselli, uno scandalo. Non lo guarda nessuno e ha preso tantissimi soldi. E allora - aggiunge - vediamo se arriverà qualche sceneggiatura a Medusa, magari non un capolavoro, però...». Ma c'è anche chi fa il controcanto, come Luca Barbareschi, politico (di destra) attore e produttore che se la prende con i suoi compagni di partito: «Premettendo che l'arte non è di destra o sinistra dico che ogni volta che vinciamo le elezioni poi diamo il lavoro sempre a quelli di sinistra. Chiedo a Rossella: perché non sceglie una serie di produttori di riferimento, come me? Io ci sono. Sapete quanto ho fatturato con Medusa quest'anno: zero. Ho sempre difeso Berlusconi ma con le società di Berlusconi fanno i soldi i soliti Bisio, Gialappa's, Ricci... e i miei progetti, come quello su Italo Balbo, non vengono realizzati. Non prendiamoci in giro».

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