UNA SOLUZIONE RAZIONALE, di Jörgen Bergmark, con Rolf Lassagard, Pernilla August, Stina Ekblad, Claes Ljungmark, Svezia, 2009.
Almenoper quel che riguarda il tema. Due coppie, molto affiatate perché i mariti, Erlan e Sven-Erik, lavorano insieme in una cartiera della cittadina in cui vivono. Accade però che, proprio perché sono tanto affiatati e a tutte le feste si riuniscono (da poco hanno festeggiato i 50 anni di Erland), Karin, la moglie di Sven-Erik, si innamori di Erland, ricambiata, e vadano subito a letto. E adesso che fare? In un paese latino entrerebbero in scena i revolver se non addirittura i coltelli, ma siamo in Svezia, dove tutti, ufficialmente, sono freddi e con le passioni ragionano. Così i quattro si mettono a tavolino, discutono e cercano, convinti, una "soluzione razionale" che, con regole precise, vedrà tutti andare a vivere insieme in casa di Erland, naturalmente senza nessuna promiscuità perché Erland, sia pure con riserbo, continuerà il suo rapporto con Karin, senza l'opposizione del marito. Ma si ha voglia di essere svedesi! Prima May, la moglie di Erland, entra in crisi, poi il marito di Karin dà addirittura in smanie. La "soluzione razionale", così, sarà la solitudine di tutti e quattro, ciascuno per proprio conto. Questo argomento all'inizio così curioso l'ha pensato un noto e premiato sceneggiatore svedese, Jens Jonsson, che ha dosato caratteri e situazioni con mano felice, aggiungendovi anche uno spunto fra l'ironico e il polemico che vede Erland e sua moglie gestire con molta compunzione una "scuola matrimoniale" in cui, appunto, si vorrebbero insegnare e superare le crisi coniugali. L'esordiente Jörgen Bergmark, con la sua regia, vi ha lavorato attorno con un realismo quieto, attento a disegnare con finezza tutte le sfaccettature anche le più riposte dei quattro personaggi e anche quando deve proporcene le crisi, tenendosi sempre in cifre quasi tranquille dosando con calma il momento in cui sulla razionalità prevarranno i sentimenti. Gli interpreti convincono, specialmente Pernilla August, che è Karin, vista più volte in film di Bergman.