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Banfi: "Voglio fare un film con De Niro"

Lino Banfi

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Torna in scena Nonno Libero nella sesta edizione della serie tv «Un medico in famiglia», da domenica alle 21.10 su Raiuno, per 13 puntate. E con Lino Banfi torna anche, dopo 8 anni di assenza, Giulio Scarpati nei panni del dottor Lele, che diventerà nonno perché Maria (Margot Sikabonyi) aspetta un bambino da Guido (Pietro Sermonti). Tra le new entry spiccano Francesca Cavallin nel ruolo di Bianca (nuovo amore di Lele) e Gabriele Cirilli che interpreta Piccione (l'inquilino che occupa abusivamente la casa dove Maria e Guido dovrebbero andare a vivere).  Banfi, che effetto fa ritrovarsi bisnonno? «Per Nonno Libero è arrivata l'ora della pensione, non riesce più a occuparsi dei nipoti, lascia le redini della famiglia in mano a Lele/Scarpati e se ne va nella sua masseria in Puglia a curare la terra. Ma senza rimpianti. Nonno Libero mi ha dato tanto e la sua assenza non si sentirà: un po' perché sarà presente in 6 delle nuove puntate e un po' perché Libero c'è anche quando non c'è, come dice lui stesso salutando i nipoti alla stazione». Quali sono le novità di questa serie? «Intanto è girata in pellicola, come un film. E poi ci saranno tanti problemi in più, sempre in linea con la tipica famiglia italiana. Quando mi proposero la prima serie del avevo 58 anni, adesso ne ho 73 e non avrei più potuto fare un nonno giovane che va in motorino: svegliarsi tutte le mattine alle 6 per girare fino alle 10 di sera non è certo una vita facile». Una statistica ha svelato quanto siano aumentati i divorzi tra gli ultrasessantenni, che ne pensa? «Anche a Nonno Libero piacciono le donne, ma alla fine vince l'amore con la sua Enrica (Milena Vukotic). E comunque trovo ridicoli quegli uomini over60 che si mettono accanto una donna giovane. Meglio le donne mature delle ventenni, meglio l'amore e l'affetto di una donna che ti sta accanto da tempo e ti offre maggiore equilibrio». Dismessi i panni di Nonno Libero cosa farà? «Ho appena pubblicato con Modadori il libro "Il chelcio secondo Oronzo Canà". Continuerò il lavoro su Raiuno con cui sto da vent'anni senza esclusiva, persino il signore che ci governa mi ha detto: "Lino, tu sei un uomo Rai più che Fininvest" e mi ha fatto piacere perché è un grande amico. Farò delle cose con la Publisei di Carlo Bixio che ha prodotto anche il "Medico". Uscirà poi il film italo-tedesco "Maria non gli piace", che già ha avuto molto successo in Germania, tanto che ora stiamo preparando il sequel, forse con Robert De Niro. Ed infine farò il produttore con la mia società Alba3000». Sogni nel cassetto? «Rifare i "Vigili urbani" in coppia con mia figlia Rosanna che è più brava di me» e apparirà in questa nuova serie del "Medico".

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