Miss Italia è un flop
Nuovo regalo alla Lega
Doveva essere la rivoluzione di Milly: una Miss Italia «femminista», senza troppe curve in mostra e più attenzione per la personalità, per la capacità delle ragazze di essere «bellezze» a tutto tondo, ossia dimostrare di saper parlare, recitare, danzare e cantare. È finita con tre puntate-fiume noiose, gli ascolti crollati, una Miss che dovrebbe rappresentare l'Italia e non sa neanche parlare in italiano. L'aveva ben capito quel professore che s'è trovato per caso nella classe di Maria Perrusi, per una supplenza e, probabilmente conscio delle evidenti difficoltà della ragazza con gli studi, l'ha subito segnalata per il concorso di bellezza più famoso d'Italia. La rivoluzione «femminista» della Carlucci (che prevede, tra l'altro, niente più lato B in evidenza con buona pace di Guillermo Mariotto che negli anni passati aveva chiesto riprese ad hoc) non tiene in considerazione che Miss Italia non è un concorso «femminista». Non lo è mai stato e non fa proprio parte del suo Dna. E forse sarebbe più onesto, una volta per tutte, dichiararlo senza alcuna malizia, senza paura di offendere la sensibilità delle donne, perché chi si presenta a Salsomaggiore sa bene che non sta partecipando a un certamen latinum. Inutile allora tentare di arrampicarsi sugli specchi, di spacciare quella che è nata ed è da sempre una gara di bellezza, per una passerella dedicata a donne di spettacolo complete, in grado di intrattenere il pubblico e all'uopo di ballare e di cantare. «Tra 5-6 mesi Maria parlerà perfettamente l'italiano» ha rassicurato all'indomani dell'elezione, Patrizia Mirigliani, figlia del fondatore del concorso. Ma quello, secondo il nuovo corso targato Carlucci, avrebbe già dovuto saperlo fare. E il portamento? Ci penserà lo stilista Mariotto che ha già invitato la Perrusi nell'atelier di Gattinoni per una serie di lezioni accelerate. Ricky Tognazzi, da parte sua, ha subito consigliato un corso di dizione. Propensioni politiche? Non pervenute. Chiederesti un lavoro a Papi? «Non entro nel merito». Prossimi desideri di partecipazione a reality vari? «No comment». Appare difficile riuscire a capire il motivo per il quale Maria sia stata votata, al di là della sua statuaria bellezza (ben un metro e 82 senza tacchi per i quali gli amici, racconta lei, «mi scherzavano» (!). Invece di farci sorbire queste seratone senza fine in cui le miss si industriano in tutto per dimostrare di non saper fare quasi nulla (dopo sessioni di prove inutilmente estenuanti), non sarebbe meglio ridurre tutto a una sola serata, due al massimo, in cui ammirare le bellezze nostrane senza la necessità di scoprire per forza di più? In fondo la tv è piena di reality in cui i concorrenti, dopo mesi di diretta, si fanno conoscere davvero al pubblico attraverso numerose prove. Lasciamo a Simona Ventura e a Maria De Filippi, i loro spazi televisivi per cercare talenti. E alla stessa Milly il suo fortunatissimo «Ballando con le stelle». Teniamoci stretta la nostra Miss Italia, bella e basta, proprio come negli anni Cinquanta. Quel che poi dovrà dimostrare avrà modo di farlo con lo studio, l'impegno, il coraggio. E un pizzico di cultura. Magari.